Il mercato di riparazione si è concluso da pochissimo e, a prescindere da qualsiasi valutazione su quanto è stato fatto dal Catania, adesso ci si può finalmente concentrare solo sul campionato. E' difficile farlo così a caldo, è ovvio, ma ormai quel che è fatto è fatto e quindi risulta assolutamente opportuno tornare a pensare alla partita contro il Livorno. Bisogna farlo subito, cercando di eliminare qualunque tipo di distrazione. Da adesso si deve pensare solo al match di domenica, ricordando che ancor prima dell'obiettivo salvezza vi deve essere quello di costruire una vittoria assolutamente vitale contro quella che rappresenta una diretta concorrente a tutti gli effetti.

Tutto il resto al momento non conta, perchè per dare un senso alla corsa salvezza bisognerà fare di tutto per battere i toscani. In ballo c'è una duplice opportunità, poichè il Catania ha la possibilità di abbandonare una volta per tutte l'ultimo posto, dando al contempo un segnale importante a chi sta davanti in classifica. E' chiaro che si deve trovare un valido spunto da cui ripartire, ma in tal senso il punto fermo può essere rappresentato proprio da quel pareggio che i rossazzurri hanno raccolto meno di una settimana fa sul campo dell'Inter. A San Siro il Catania avrebbe anche potuto vincere, ma alla fine il bicchiere è rimasto comunque mezzo pieno.

Finalmente è arrivato il primo punto esterno in campionato, ma quel che ha convinto maggiormente è stato l'atteggiamento della squadra, che ha lasciato intendere come sia finalmente tornata la forza di riprendere a combattere. In tutto questo Maran ha certamente avuto i suoi meriti, perchè dopo il pesante passivo interno contro la Fiorentina chiunque avrebbe avuto difficoltà a risollevare il morale ai propri giocatori. Il tecnico rossazzurro invece c'è riuscito e ha dimostrato ancora una volta di credere fermamente nella salvezza. E' arrivato quindi il momento di dare la svolta a questa stagione, senza più rimandare ad un'altra occasione, domenica sarà una finale e il Catania dovrà vincerla senza 'se' e senza 'ma'.