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  • Cavani:| 'Napoli, adesso rialzati'

    Cavani:| 'Napoli, adesso rialzati'

    Meno di venti giorni per conquistare Napoli e i napoletani; meno di un mese per memorizzare gli schemi di Mazzarri, familiarizzare con i nuovi compagni, toccare con mano il calore dei tifosi partenopei. Avvio migliore Edinson Cavani non poteva aspettarsi. 4 gol in 3 partite: due in Svezia all’Elfsborg, uno a Firenze, un altro al San Paolo contro il Bari. «Avevamo la vittoria in pugno, vuol dire che ci rifaremo in Europa League: con l’Utrecht bisogna assolutamente vincere perché partire col piede giusto vuol dire tanto». Il Matador non potuto gioire come aveva desiderato per la prima rete realizzata nel tempio di Fuorigrotta, quello che una volta era la casa di Maradona. E non ha esultato come avrebbe voluto, seppure sia corso sotto la curva A e abbia alzato gli indici al cielo per ringraziare Dio come fa sempre dopo un gol. Cavani era triste dentro: in Uruguay era scomparso un suo collega in seguito ad un incidente stradale, Diego Rodriguez, ventiduenne difensore del Nacional di Montevideo. E laggiù stavano trasmettendo la partita in tv. Non sarebbe stato corretto abbandonarsi troppo a scene di esultanza.

    Il giornale «Ultima noticias», nell’inserto «Mundo Deportivo» ha messo la sua espressione in copertina rivelando che El Matador aveva dedicato il gol al Bari al povero Rodri­guez. Nella notte Cavani ha ricevuto un sms da Salto dove abita la sua numerosa famiglia. «Bravo, continua così». E un altro da Buenos Aires dove si trova per lavoro uno dei suoi procu­ratori Pierpaolo Triulzi: «Spero che i tifosi napoletani abbiano apprezzato, oltre al gol, l’impegno che hai profuso in una partita così spigolosa e difficile. E’ vero, potevi segnarne anche un altro nel finale ma avevi speso tantissimo. Inizio migliore non potevi attenderti, quattro gol in tre partite per giunta tutti importanti» . Cavani era in compagnia della moglie, Maria Soledad, che ha scoperto a Napoli di essere in dolce attesa e sta ricevendo assistenza da medici di primo livello. «Sono dispiaciuto ed arrabbiato». Hanno dovuto persino consolarlo a fine gara. In particolare l’amico inseparabile, Walter Gargano. Cavani è fatto così. Vive di cose semplici. Soffre se il risultato non va come sperato. E’ stato accolto nello spogliatoio come l’amico di sempre. Parla poco e ha un sorriso per tutti. Ascolta i consigli di Mazzarri come uno studente al primo anno di università. Sul campo, poi, ha già fatto dimenticare Quagliarella. Ha pregato Dio anche ieri e dopo l’allenamento è corso dalle parti di Lucrino, tra Pozzuoli e il castello di Baia, per dividere con Maria Soledad un pomeriggio di riposo prima degli allenamenti in vista del­l’Utrecht.

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