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  • Celtic-Juve, Watt:| 'Buffon irreale, eroe Del Piero'

    Celtic-Juve, Watt:| 'Buffon irreale, eroe Del Piero'

    "Peccato per Del Piero: è sempre stato uno dei miei eroi".
    Watt: "Buffon è irreale".
    A ieri sera lo davano in ballottaggio col greco Samaras , ancora un po’ bollato. E’ sempre in bilico, Tony Watt . La sua vita di diciottenne nato il 29 di dicembre è perennemente al limite tra un salto e l’altro, anche negli anni. A novembre ha infilato la porta del Barcellona, ora scarica i sogni su Buffon . Contro i catalani se n’è andato in fuga palla al piede in contropiede titanico, fino a quel diagonale della sua leggenda personale, perfettamente incastrata all’interno di una notte epica. Tenetelo d’occhio, anche se si sedesse in panca. Dice di aver sempre amato la Juventus, fin da bambino. Fin da quassù, nel suo paese di Coatbridge, dove è nato nel ‘93. «Affrontare Buffon, Pirlo e gli altri sarà per me come vedere tutta la mia vita scorrermi davanti. E poi averla improvvisamente lì, davanti agli occhi». Manca solo Del Piero , che pure il Glasgow ha più che sfiorato quando l’esodato di lusso della Juventus cercava squadra, in estate. «Sarebbe stato il massimo, è sempre stato uno dei miei eroi». Chiederà un autografo in meno, resta la quinta colonna sentimentale dei bianconeri nel Celtic, peccato però che tra i piedi abbia scarpette che stupiscono solo gli avversari. Quando aveva 14 anni non sapeva come sfangarla. Amava il pallone e ci correva dietro tutti i giorni nei parchi, senza porte e senza linee tracciate, se non quelle della sua forza di volontà, nell’animo. Con ragazzini come lui. Squattrinati e senza una squadra vera. Ma l’annuncio sarebbe arrivato, un giorno.


    L’ANNUNCIO Quando gli anni furono 15 e i parchi continuavano a ospitare le sue corse, vide per caso un annuncio sul giornale di una piccola squadra, l’Airdrie. Il succo: “Cerchiamo giovani calciatori, presentarsi il giorno tale...». Fu uno dei trenta che risposero. Aveva solo le scarpe da calcetto. Ma riuscì ugualmente a stare in piedi. E ad accendere il cerino della sua classe, durante il provino. Lo presero al volo. Minorenne in prima squadra, gol in serie. Gennaio 2011, il Celtic: 100 mila euro all’Airdrie per il cartellino, 72 mila euro di ingaggio. Subito due pere al Motherwell. Nella scorsa stagione nella Next Generation le prime due reti al Barcellona. E in questa, un gol ai catalani veri. Nello zaino con cui domani entrerà al Celtic Park, una foto: Buffon. Sul retro della figurina, l’immagine appiccicata di Drogba.

    NESSUN SEGRETO «So tutto della Juve. E la Juve ha un giocatore non solo speciale. Di più: irreale. Sono cresciuto seguendo la sua carriera, la sua crescita: Buffon. E poi Pirlo: quante volte l’ho visto giocare, prima nel Milan e nella Nazionale italiana, ora anche nella Juve. E’ pazzesco pensare che avrò già la fortuna di stringere la mano a gente così». Watt ci aggiunge Anelka . Ma lì sembra essere uno dei tifosi juventini che al sondaggio sull’acquisto di gennaio, tra il neobianconero e Drogba, avevano cassato il primo. «Anch’io speravo che la Juventus prendesse Drogba e non Anelka. Sia chiaro, Nicolas è un fior di attaccante, ma per me Drogba è meglio. Diciamo che è il mio attaccante favorito. L’ho sempre amato. Sarebbe stato fantastico conoscerlo. Invece niente. Mi accontententerò». Parla così, come uno scolaretto all’uscita dalla classe, manco fosse costretto dai genitori a riassumere il temino: “I miei campioni”. Il finale è da leggenda, più che da tregenda: «Ciò che ho vissuto a novembre, quando ho segnato il gol della vittoria sul Barcellona, resterà per sempre impresso nel mio cuore. Credo che non avrò mai più la fortuna di buttarla di nuovo dentro nella porta di una squadra così forte. Ma certo questa partita con la Juventus si avvicina molto all’idea che ho io dei sogni. E degli imprevisti». Dimenticavamo: la settimana scorsa ha segnato pure con l’Under 21 scozzese contro la Grecia.


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