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  • Lady Cerci: 'In Italia vecchie glorie, noi nel calcio che conta'

    Lady Cerci: 'In Italia vecchie glorie, noi nel calcio che conta'

    Alessio Cerci è stato presentato oggi al Vicente Calderon come nuovo giocatore dell'Atletico Madrid. L'ex Torino indosserà la maglia numero 22 e ha manifestato la sua emozione per la nuova esperienza con queste parole: “Sono arrivato qui all’ultimo giorno di mercato, volevo fortemente questa squadra e volevo diventare un giocatore dell’Atlético Madrid. Giocare in un club così è sempre stato il mio sogno. Le impressioni sono positive, gruppo straordinario e grandissimo allenatore. Non vedo l’ora di iniziare questa avventura con entusiasmo e giusta forza. Nazionale? Non sono deluso dalla mancata chiamata, sapevo di non aver fatto partite con il Torino. Sono qui per riconquistarla. Pressione di vestire la maglia dei campioni di Spagna? Quando si approda in una squadra così forte è normale che ci siano grandi pressioni, sono in un top club. Modulo Simeone? Nel Toro eravamo una squadra compatta, ho imparato a difendere. Nel calcio si attacca e si difende tutti quanti. Ho sentito parlare dei tifosi dell’Atlético, hanno il fuoco dentro! Per me è il massimo, mi piacciono queste cose, quando faccio una giocata ed il tifo si infiamma. Non vedo l’ora di farli divertire”. 

    LA COMPAGNA ATTACCA - Un vero e proprio attacco al calcio italiano, colpevole di non averlo preso in considerazione, è invece arrivato dalla compagna di Cerci, Federica Riccardi, che ha esternato in maniera dura il suo pensiero sul proprio profilo su Facebook: "Tanti tifosi italiani ci scrivono questi e si domandano indignati perchè l'ennesimo talento italiano va all'estero. Ve lo dico io perchè: 13 gol e 11 assist evidentemente non bastano. Essere il miglior esterno della Serie A delle ultime due stagioni nemmeno. Perchè in Italia, nel calcio di oggi, si va avanti solo con prestiti, vecchie glorie riciclate, stranieri, giocatori che costano poco o meglio che costano zero. Mi dispiace dover ammettere che una persona aveva ragione: i calciatori più forti, se vogliono fare qualcosa di importante, devono scappare via. Saluti Serie A, noi ce ne andiamo nel calcio che conta".

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