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  • Cesenamania:| Conto alla rovescia...

    Cesenamania:| Conto alla rovescia...

    • Mattia Guidi

    Il ticchettio è divenuto oramai evidente e lo si può sentire in modo sempre più chiaro, specie dopo la brutta sconfitta di Tim Cup contro il Novara; probabilmente lo stesso Ficcadenti ne viene tormentato durante le proprie nottate. L'immagine è forse eccessivamente 'noir', in stile Edgar Allan Poe, che purtroppo non è un nuovo acquisto del presidente Campedelli ma un maestro della suspence letteraria. Tic…tac… è questo il rumore incessante di cui sopra, il rumore che scandisce gli istanti di una situazione di grande difficoltà per il cavalluccio.

    L'1-3 di coppa ha lasciato ulteriori segni su una squadra già più volte investita dalla sfortuna e dai propri limiti tecnici e tattici. E ora siamo vicini a quello che in letteratura, per restare in tema, è definito climax, ovvero il momento cruciale di tutta una storia, quello che porta agli eventi di maggiore intensità e clamore; e questi eventi per i bianconeri portano il nome di Sampdoria, Juventus e Lazio, tre partite al limite del proibitivo per una neopromossa che sta attraversando un periodo così delicato, ma andiamo con ordine. 

    Prima della mezza disfatta di coppa, era arrivata la beffa del Bentegodi contro il Chievo, clamorosa non tanto per il gol partita subito al 92', quanto per la prestazione positiva dei ragazzi di Ficcadenti, cui anche il pareggio poteva stare stretto; precedentemente era arrivato un punto, buono solo per il morale, con il Parma in casa, che aveva interrotto la pericolosa serie di tre sconfitte consecutive. Dal punto di vista dei risultati, dunque, il Cesena ha assoluto bisogno di mettere assieme almeno 4 punti in questo trittico, impresa decisamente ardua.

    Se quella dei risultati è una necessità di classifica ai fini della salvezza, la sconfitta contro il Novara ha evidenziato problematiche ambientali da non sottovalutare. Ficcadenti, infatti, ha perso molto più di una partita, e non soltanto per i fischi del Manuzzi ed i cori ingiuriosi (e fuoriluogo, aggiungiamo) di una parte della tifoseria: Paonessa, Tachtidis, Fatic e Petras rappresentano un altro punto interrogativo; convocati e relegati in panchina i primi tre, in tribuna il nazionale slovacco, che i rumors assicurano essere un giocatore messo fuori rosa dal tecnico.

    Rumors, appunto, che però suggeriscono una riflessione: perché lasciare in panchina o addirittura non convocare ragazzi che non sono ancora scesi in campo, in un match di Tim Cup in cui un po' tutte le squadre (Cesena compreso) tendono a lasciare spazio alle seconde linee? Perché rischiare Parolo, perdere per infortunio Caserta, insistere su Von Bergen terzino? E soprattutto: perché non convocare Petras e mettere in campo per 120' un imbarazzante Benaluane che poteva essere preservato per domenica e che invece esce dalla partita di ieri con il morale a pezzi?

    E' lungo lo strascico della prima ed ultima settimana di coppa dei bianconeri; doveva essere l'occasione di mettersi in mostra per coloro che spesso si accomodano in panchina o in tribuna, ed invece eccoci di nuovo qui a raccontare scelte che alimentano le voci di una discutibile gestione del gruppo. Veritiere o no le dicerie, quel che è certo è che l'orologio continua imperterrito a ticchettare in maniera sempre più assordante... Domenica, con la Sampdoria, la stagione dovrà trovare in ogni caso una svolta... Tanto meglio se in positivo.

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