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  • Cesenamania:| Dal Brasile con... stupore!

    Cesenamania:| Dal Brasile con... stupore!

    • Mattia Guidi

    Quando si parla di calcio professionistico e di massimi campionati nazionali, bisogna sempre ricordarsi che i protagonisti delle nostre storie sono ragazzi in ogni caso fortunati, sia per il genere di lavoro che svolgono che per la generosa retribuzione che questo garantisce. Fatta questa doverosa promessa, accade alle volte che ci siano storie a volte in qualche modo drammatiche (si pensi a Jimenez, di fatto ostaggio del proprio ex presidente che ne custodisce gelosamente il cartellino), o più semplicemente caratterizzate da fantozziana sfortuna professionale. Una di queste, senza alcun dubbio, è quella di Diego Cavalieri, 27 anni, portiere brasiliano nativo di San Paolo, ma di chiare origini italiane. 

    Quella di Cavalieri è una storia che inizia nel migliore dei modi: muove i primi passi nel mondo dei professionisti nel Palmeiras, allenandosi accanto all'allora portiere della nazionale verdeoro Marcos; ad inizio 2006, all'età di 23 anni, un infortunio dello stesso Marcos gli spalanca le porte del campionato brasiliano, non in una partita qualunque, ma in un Palmeiras-Corinthians, durante il quale non subisce alcuna rete. Da quel momento il 2006 diviene l'anno della sua consacrazione, tanto che viene premiato in patria come assoluta rivelazione della stagione. Con la maglia biancoverde colleziona 65 presenze fino al 2008 anno in cui, dopo la vittoria del Campionato Paulista, firma un quadriennale con il Liverpool di Rafa Benitez; le gerarchie prevedono che davanti a lui ci sia il coetaneo Reina, ma nel dicembre dello stesso anno arriva la grande occasione ad Eindhoven, dove scende in campo titolare nella vittoria dei Reds contro il Psv. 

    Questa volta, però, la prestazione non segnala l'inizio di nulla e il brasiliano colleziona soltanto una manciata di presenze in due stagioni. Stanco di essere un 'secondo' e voglioso di mettersi in mostra in vista dei prossimi mondiali, decide così di trasferirsi a Cesena, dove la concorrenza è rappresentata da un collega di 41 anni e dove quindi il campo appare verosimilmente più vicino. Nulla di più sbagliato invece, perché il buon Diego scopre un vero e proprio mostro di applicazione e di rendimento, con le motivazioni di un ragazzino e capace di parate da urlo. 'Com'è umano lei', deve aver pensato il neo arrivato quando, nella partita di esordio a Roma, Antonioli si rese protagonista respingendo almeno tre tentativi giallorossi a botta sicura.

    Le fantozziane esternazioni devono poi essersi pian piano tramutate in vere e proprie imprecazioni nelle successive cinque giornate, in cui il rendimento del portiere bianconero è stato in assoluto tra i migliori di tutta la serie A. La speranza è che Diego, sotto contratto per una stagione con opzione per la seconda, riesca ancora una volta ad attendere pazientemente la propria occasione, perché può essere anch'egli una grande risorsa tecnica e non solo per il cavalluccio. 'Cavalieri si sta dimostrando un grande professionista, ed un portiere importante - sottolinea il preparatore Fulgoni -, il suo unico problema è avere a che fare con un collega forte e sicuro come Antonioli'. Problema, aggiungiamo noi, tutt'altro che da poco...

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