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  • Cesenamania:| Ogni umilante domenica

    Cesenamania:| Ogni umilante domenica

    Se provaste a passeggiare per Cesena chiedendo ai passanti quale gara sia in programma tra 48 ore al 'Manuzzi', una grossa fetta di questi - dopo improperi e imprecazioni varie - probabilmente nemmeno vi risponderebbe. Ed è difficile, in effetti, dare torto a chi avrà programmi totalmente diversi dal passare una domenica allo stadio per vedere una partita in cui la posta in palio vale meno di una lotteria parrocchiale. Cesena-Parma, giornata numero 29 di un campionato già finito per il cavalluccio, rappresenta l'immagine di una stagione sportivamente umiliante sotto tutti i punti di vista.

    Tuttavia, nonostante una partita senza alcun valore calcistico di una squadra senza alcun valore morale, il 'Dino Manuzzi' domenica prossima troverà ugualmente i tifosi al loro posto, perchè da queste parti il Cesena è sempre il Cesena, sia che la maglia sia indossata da undici leoni, sia che essa stia addosso suo malgrado a omini piccoli così. Tifosi al proprio posto, dunque, pronti a sostenere i colori ma non la squadra che ha superato, una sconfitta dopo l'altra, il generosissimo livello di sopportazione di tutto l'ambiente, dal supporter più storico alla dirigenza bianconera stessa.

    Tutti di spalle all'ingresso in campo dei giocatori: è questo il messaggio lanciato dalla Curva Mare agli spettatori. Un gesto pacifico ma chiaro e forte: questo 'gruppo', con la sua incapacità assoluta di mostrare dignità dentro e fuori dal campo, non merita il rispetto di coloro che al contrario amano la maglia bianconera. Spiace sinceramente pensare che squadra e città si siano così tanto allontanate a distanza di pochi mesi dal capolavoro salvezza del maggio scorso, e spiace ancora di più rendersi conto di aver gettato letteralmente al vento quanto di buono costruito in tre anni dal punto di vista economico, sportivo e sociale.

    Il sogno del presidente Campedelli di un Cesena 'mas que un club', di una società capace di essere il simbolo di una regione geografica, di una filosofia, di una serie di valori extracalcistici, si è sgretolato in pochi mesi sotto i colpi di nuovi arrivi che mai hanno fatto propri quei valori, e di una parte di vecchia guardia che non ha saputo - o voluto - prodigarsi per far capire ai compagni cosa significhi giocare per il cavalluccio, finendo essi stessi col dimenticarlo.

    Il Cesena ha voltato le spalle alla città, e domenica la città volterà le spalle al Cesena, e così probabilmente sarà fino alla fine della stagione. Solo a quel punto, con le partenze di giocatori senza alcuno spessore se non quello del conto in banca, e con un nuovo ambizioso piano della società per la prossima stagione, città e squadra potranno prendersi nuovamente per mano e iniziare una nuova avventura.

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