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  • Cesenamania:| È un primo indizio?

    Cesenamania:| È un primo indizio?

    • Mattia Guidi

    Se è ancora lo sport più seguito in tutto il vecchio continente, se ha un giro di affari di miliardi di euro, se è ancora capace di influenzare l'umore di ogni singolo tifoso o appassionato, un motivo di certo ci sarà; e questa semplicistica massima, il calcio, ce la ricorda ogni settimana. Sì, perché il calcio, alle volte, sa prendere le regole e rovesciarle completamente, premiando chi gioca meno bene, oppure il più furbo a scapito del più corretto: sa essere, insomma, la perfetta antitesi degli insegnamenti di vita ascoltati allo sfinimento in giovane età da qualunque appassionato. Ma proprio in questo, si diceva, sta il bello del pallone. E il bello del pallone, a Cesena, oggi non può che essere individuato nel piede destro di Marco Parolo, centrocampista di Gallarate, classe 1985.

    Per la storia calcistica del ragazzo, vi rimandiamo a Wikipedia, o alle numerose pagine web che di certo in questi giorni daranno improvviso spazio a colui che ritenevano un semi-sconosciuto giocatore della piccola neo-promossa che ha affondato la capolista Lazio. Niente copertina per Marco Parolo da Gallarate, dicevamo, ma il nostro piccolo angolo di riflessione settimanale nasce proprio da quel tiro che all'85' di Cesena-Lazio si è insaccato sotto l'incrocio della porta di Muslera; un gol che forse non cambierà di netto la stagione bianconera, ma che infonde fiducia e consapevolezza. Si diceva, infatti, della bellezza del pallone, della sua imprevedibilità, e allora riavvolgiamo il nastro dei ricordi a Chievo-Cesena e Cesena-Sampdoria: due gare in cui la squadra di Ficcadenti aveva raccolto zero punti, punita nel finale pur giocando un calcio forse migliore rispetto agli avversari. 

    Eccezion fatta per i punti conquistati, la partita del Manuzzi contro la Lazio ha avuto molto, moltissimo in comune con le precedenti, e con la seconda in particolare, presentando un Cesena ben messo in campo e tanto abile nella costruzione del gioco, quanto sterile nella fase di finalizzazione. Ma se contro la Sampdoria i bianconeri avevano subito l'impietosa punizione di Pazzini (l'ennesima nel recupero), ecco arrivare la svolta su quel destro dalla distanza che inverte completamente la tendenza di un periodo nerissimo. E la stranezza del calcio non sta tanto nell'essere passati da beffati a 'beffatori', quanto nel fatto che quello visto contro la Lazio, pur se positivo, è stato il Cesena meno pericoloso degli ultimi tempi.

    Segno che forse qualcosa sta cambiando, che anche la ruota bianconera ha iniziato a girare verso quella salvezza che sembrava irraggiungibile poche ore fa. Ad oggi il gol di Parolo non può non essere considerato in parte un episodio fortunato, ma così come nel male delle tre sconfitte oltre il 90', la speranza è che questo sia soltanto il primo indizio di un cambiamento in positivo, prima di tutto psicologico, della squadra e del tecnico. E proprio il tecnico, in ultimo, fortuna o non fortuna merita un plauso per tre punti che portano in ogni caso anche la sua firma; se le sconfitte lo avevano legittimamente messo in discussione, oggi Ficcadenti si merita qualche giorno di sorrisi e pacche sulle spalle, tenendo ben presente, però, che quella propiziata dalla sorte è una grossa occasione per riprendere in mano il destino del cavalluccio.

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