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  • Cessione Roma:| Chi è Thomas Di Benedetto

    Cessione Roma:| Chi è Thomas Di Benedetto

    • V.N.

    Il destino della Roma si è giocato in un grattacielo di Manhattan. I sogni a stelle e strisce dei tifosi giallorossi hanno compiuto un passo avanti verso la realtà, assieme ai propositi di Mister Thomas R. Di Benedetto, un italoamericano di origini abruzzesi, principale esponente della mini-cordata statunitense interessata all'acquisizione della società giallorossa. Un sessantenne con le idee chiare ed un progetto sportivo da affidare a Franco Baldini.

    L'aspirante patron di Totti e De Rossi è socio della New England Sports Ventures, una società che opera investimenti nel settore sportivo, già proprietaria della squadra di Baseball dei Boston Red Sox e del Liverpool. I vertici di Unicredit hanno incontrato ieri i rappresentanti del gruppo americano a New York. Nei piani alti di Park Avenue, con il vicedirettore generale di Piazza Cordusio, Paolo Fiorentino, e il responsabile del corporate e investement, Piergiorgio Peluso, erano presenti anche Roberto Cappeli, legale della banca, e Mauro Baldissoni, avvocato dello studio Tonucci che ha avuto incarico di portare avanti la trattativa in Italia.

    Il meeting si è protratto fino al tardo pomeriggio (notte fonda in Italia, considerato il fuso orario): il colore della fumata, secondo le prime indiscrezioni, ha tutto l'aspetto del bianco. Italpetroli, la holding che controlla la Roma, ieri informava gli azionisti sull'andamento della trattativa: 'La riunione oggetto di indiscrezioni si inquadra nei contatti e incontri tecnici in corso con tutti i potenziali acquirenti selezionati per la partecipazione a questa fase del processo', recitava il comunicato. Il che sta a significare che, almeno ufficialmente, gli altri soggetti che corrono all'acquisto non sono ancora tagliati fuori. Su tutti l'imprenditore romano Giampaolo Angelucci, la cui offerta si è fermata a 86 milioni di euro (anche se non è escluso un piccolo rilancio dell'ultima ora). In realtà gli americani godono di una certa predilezione da parte di Unicredit: il progetto esposto all'istituto bancario sarebbe stato più che convincente.

    Non era tanto il prezzo, il nodo della trattativa andata in scena negli States. Sul tavolo, tra le carte da sistemare, c'erano soprattutto quelle che riguardavano la partecipazione della banca nell'operazione: non solo per quanto concerne le quote che la stessa Unicredit dovrebbe trattenere, rimanendo di fatto proprietaria in parte del club di Trigoria; ma anche (forse soprattutto) il ruolo che Piazza Cordusio dovrà avere come finanziatore. Lo stesso comunicato di Italpetroli forniva conferma: 'Nell'ambito di tale processo, alcuni dei potenziali acquirenti hanno richiesto un contatto diretto con Unicredit, per valutare il possibile ruolo di quest'ultima a supporto finanziario dell'operazione'. Aspetti dell'accordo che poco importano ai tifosi, che aspettano solo di poter dire 'yes, we can'.

    (La Stampa - Edizione Roma)

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