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  • Chievo, Luciano senza fine:|Più forte del tempo

    Chievo, Luciano senza fine:|Più forte del tempo

    Il Bentegodi in piedi a celebrare Luciano. Il brasiliano che passa, cade, si rialza, e torna sempre al suo posto. Le chiamano 'bandiere'. Uomini che scelgono di sposare una causa. E vanno fino in fondo. La schiena dritta, un unico pensiero: viaggiare senza trovare mai un punto di arrivo. Luciano a dicembre compirà 37 anni. Oggi è uno tra i giocatori più longevi della serie A. Lui in mezzo ai mostri sacri: Zanetti, Totti, Di Natale. Tanti altri.  Il primo giorno di scuola ha stupito tutti per freschezza e forza. Assist vincente per Cruzado. Il Bentegodi in piedi. Di nuovo. Luciano, qual è il segreto della sua longevità? “La voglia. Che è sempre tanta. E poi il dono. Il mio dono è quello di poter giocare a calcio. L'ho sfruttato fino in fondo. E non è ancora finita. Se la testa è questa, posso stare nella categoria ancora tanto tempo. Poi c'è la determinazione. Fondamentale per lavorare bene in settimana. E metto pure l'alimentazione e la famiglia”. Zanetti, Totti, Luciano, Di Natale. Cosa avete in comune voi quattro? “Loro hanno contribuito a scrivere la storia dei club nei quali giocano. Io ho sempre cercato di fare la stessa cosa. Credo debba esserci, però, una sorta di predisposizione. Vanno in campo come se fosse sempre la prima volta. Vanno in campo con l'entusiasmo di un ragazzino”. Per lei in questi anni solo una parentesi all'Inter. Ma in mezzo a tanto Chievo non c''è mai stato un momento dove davvero ha rischiato di dire addio? “Sì, ma prima ancora di andare al'Inter. Sapete tutti che c'è stato il casino legato alla mia identità. Prima ero stato vicino alla Lazio e anche alla Juve. Poi è successo quello che è successo. E sono felice di essere rimasto così a lungo al Chievo. Ora conta solo onorare la maglia che indosso”. Scelga la sua partita più bella. Spesso le ricordano quella contro l'Inter a San Siro del primo anno di A… “Ma ormai è lontana, fa parte del passato. Ricordo un due a due al Bentegodi sempre contro l'Inter. Ma anche un quattro a quattro incredibile in casa contro la Roma. Pure domenica mi è piaciuto il Chievo. Dopo un primo tempo 'così così', siamo usciti alla grande nella ripresa e li abbiamo dominati dall'inizio alla fine”. A dicembre compirà 37 anni. Ha già deciso quando smettere? “Non ci penso. E il giorno in cui penserò di smettere di giocare, probabilmente non potrò più affrontare il calcio. Di sicuro è ancora presto per dire basta”. Luciano, ma lei da chi si è fatto ispirare? “Tifavo Flamengo, amavo Zico. È stato così da quando ho iniziato a capire un po' di calcio. Qui in Italia, poi, ho scoperto Maldini. Un esempio da seguire ”. Questo per il passato. Ma il presente? “Zanetti, Totti. Le bandiere di cui parlavamo prima. Ma c'è anche Del Piero che ha lasciato da poco la Juventus”. Facciamo chiarezza una volta per tutte. Un Chievo così bello pensa davvero solo alla salvezza? “La base sono i quaranta punti. Che valgono la salvezza. E spero possa arrivare il prima possibile. Così che poi potremo metterci a sognare anche noi”.

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