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  • Chievo, Pellissier:|Un bomber a tre cifre

    Chievo, Pellissier:|Un bomber a tre cifre

    Il cerchio si è chiuso. Da Parma al Parma. Sergio Pellissier ha fatto cento. E nella notte algida di Novara è diventato bomber a 'tre cifre'. Aspettava da tempo questo momento. Forse troppo. Ma per Pelobomber il momento del riscatto e della liberazione è arrivato nella notte giusta. Sergio c'ha impiegato meno di dieci anni per arrivare a 100 gol in gialloblù. Il primo è datato 3 novembre 2002. E le analogie con la sua ultima perla non mancano. Si gioca sempre in trasferta, l'azione parte sempre dalla sinistra. Corini dà a Franceschini che piazza a centroarea per Sergio. Botta perfida a tempo scaduto. Frey battuto, Chievo vincente. A Novara la storia è simile: dalla mancina crossa Dramè e il Capitano beffa Ujkani. Non è più la gioia di un momento, ma la consacrazione di un campione di provincia. L'abbraccio del Chievo è anche l'abbraccio della gente che lo stima, lo sostiene in questo momento. Non facile. Perché oltre alla condizione non sempre ottimale, l'attaccante ha dovuto fare i conti con accuse che lo hanno colpito nel vivo. Perché sono andate a toccare il suo orgoglio, la sua onorabilità, il suo modo di essere uomo fino in fondo. Per questo motivo Pellissier festeggia, ma non parla. Non adesso almeno. Certo, ha concesso due battute a fine gara a Sky. Vorrebbe, probabilmente, dire tante cose. Ma in questo momento, forse, la cosa più giusta da fare è quella di parlare con il gol... E allora rieccoli. Cento sono tanti. Sergio non è entrato solo nella storia del Chievo. Perché in Italia ha trovato più volte consacrazione. Una perla in Nazionale con gol. Una tripletta alla Juve. Reti splendide, giocate in velocità. Oggi che si fa accompagnare dal silenzio, vibrano ancora di più le parole del passato. “Mi vogliono affondare – diceva -. Ma non sanno che più mi spingono giù e più io torno su”. E ancora. “Conosco le regole del gioco: segnare è bello. Se non segni diventi brutto alla faccia di chi giudica. Ne prendo atto e non mi faccio spaventare”. I numeri lo consacrano. Le critiche non lo infastidiscono più di tanto A chi pensa: Pellissier ha fatto la storia, ma ora consegni il futuro ad altri, ha risposto anche giovedì con una prestazione di alto valore agonistico. E poi, diciamocelo: finora Sartori non è riuscito a trovare l'ideale sostituto. In questi anni, infatti, tutti gli attaccanti arrivati a Verona si sono trasformati in partner per il capitano. Tra l'altro, statistiche alla mano, Pellissier è riuscito in cinque occasioni ad andare in doppia cifra. Ha segnato a tutti. Reti splendide sbattute in faccia a Juve, Napoli, Milan, Inter, le altre grandi. I gol, a dire il vero, oggi sarebbero già 101. Ricordate la rete fantasma segnata alla Juve? Regolarissima. Non farà statistica. Ma Sergio quel gol se lo tiene stretto al cuore. Simbolo di lotta senza quartiere contro tutto e contro tutti. E se provano a fermarti in ogni modo, tu ritorni al tuo posto e ci riprovi. Come prima e più di prima. Quest'anno i centri del capitano sono quattro. Tra i tanti record personali battuti, ce n'è ancora uno che regge: quello delle tredici reti stagionali. Farne dieci magari non sarà facile. Ma Pellissier, in questi anni di Chievo, ha imparato a spostare sempre più in alto l'asticella. Superato un ostacolo, eccone un altro, ancora più difficile da aggirare. Poteva partire Pellissier. Lo hanno cercato in molti. Palermo, Fiorentina, Napoli, Genoa. Ma arrivato ad un certo punto l'attaccante ha deciso, insieme al Chievo, di fare una scelta di vita. “Ho lottato una vita per prendermi i gradi di titolare – aveva detto – perché dovrei andare a fare la riserva di qualcuno in un'altra parte?”. Scelta saggia, il Chievo a vita. Cento di questi giorni. Perché a conoscerlo, questo è solo l'inizio di una nuova storia. Da raccontare. E domenica riecco il Parma. Tutto è iniziato in Emilia. Arrivato a cento, si azzera e si riparte. Stessa squadra, stesso Pellissier. Cento reti dopo

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