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  • Chievomania: il futuro in venti giorni

    Chievomania: il futuro in venti giorni

    • Federico Vaccari
    Roma, Genoa e Palermo. Tre tappe su cui fondere parte del futuro di Chievo e Corini. Niente di eclatante, soltanto la reale esamine di un momento delicato per la squadra che si deve identificare appieno in questa difficile sfida. Niente più alibi, il campionato ormai è cominciato da un pezzo e per questo motivo non ci si può più nascondere.

    Un ottobre caldo per tutto l’entourage del Chievo. Una squadra snaturata in questi giorni per le Nazionali, ma che avrà aiutato a distendere idee e percezioni. Corini, intanto, le proprie scelte in vista della prossima intensa sfida romana le avrà già fatte. E al di là dell’impegno tosto con la super Roma di Garcia, sarebbe già importante regalare un segnale incoraggiante a tutta la piazza.

    Corini c’ha abituato in questi anni a far riemergere la “diga” nel momento più delicato della stagione. Per questo motivo, non ci sorprenderebbe se ci riuscisse in queste prossime tappe intermedie: Genoa e Palermo diverranno le altre due tappe da dover sfruttare per dare un segnale chiaro e forte che il Chievo c’è.

    In attesa di tutto ciò, a Roma deve iniziare la prima confortante svolta che tutti i tifosi del Chievo si augurano. Nelle prime sei giornate, solo l’exploit di Napoli aiutò ad auto-convincersi che questa nuova e ricca rosa potesse regalare ampi consensi a livello di risultati. La luce ad intermittenza di Paloschi e compagni, invece, ha reso più amaro il proseguo della prima parte di torneo. Al di là del pari di Empoli e del primo mezzo tempi sufficiente visto a Genova contro la Sampdoria e in casa dei diavoli rossoneri, il Chievo rimane ancora alla ricerca di una normale identità.

    Una identità tutta da inseguire. Al di là dei numeri e di una classifica che ora piange.
    Magari Corini la farà ripartendo da coloro che meglio si sono espressi in questa prima fase. Le belle sorprese Bardi e Zukanovic, aspettando la continuità di Maxi Lopez, l’estrosità di Meggiorini e Birsa, candidati a far riaccendere la miccia a questo Chievo. Le altre certezze le deve ritrovare il centrocampo (Cofie-Radovanovic-Hetemaj sembrano inamovibili, aspettando Izco). Magari aiutato da un collettivo che non deve più nascondersi.

    Il calendario rimane tosto e lo sarebbe stato ancora di più se togliamo i tre punti di Napoli. Ma è giunto anche il momento di togliersi di dosso alibi e inutili piagnistei. La corsa salvezza è già iniziata da un pezzo e in venti giorni il Chievo si gioca praticamente tutto. L'anima del Chievo deve tornare a brillare. Aspettando gli interpreti e i protagonisti, sperando che dietro a tutto questo ci possa essere anche la mano di Corini. Basterà?
     

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