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  • Cissé:| 'Rimango alla Lazio'

    Cissé:| 'Rimango alla Lazio'

     

    Qualche giorno di quiete nella magione di Frodsham, non lontano da Liverpool, insieme alla moglie Jude e i bambini, e per Djibril Cissé sembra tutto più chiaro. La Lazio lo aspetta per giovedì, la ripresa a Formello: tutto normale, il francese si presenterà in forma per il programma specifico di allenamento che ha rispettato fino alle virgole come se i venti di divorzio non avessero spirato affatto e l'Auxerre si fosse fatto vivo più per un tributo di stima al campione che per strapparlo alla Lazio. 

    Il club francese, dove Cissé è cresciuto, sta mettendo su la colletta per racimolare i soldi necessari all'impresa, ma Djibril non cerca ancora vie di fuga e con l'immancabile post su Twitter ha chiarito tutto: «Sto sentendo un sacco di cose su di me, ma io ho intenzione di rimanere alla Lazio e di dimostrare chi sono veramente. Non sono uno che molla, sono un combattente e lo dimostrerò. Vi ringrazio di nuovo tutti per il sostegno e non vedo l'ora di iniziare a giocare di nuovo». 

    Eppure sembrava che, tra panchine - 4 di fila in campionato - e prove deludenti, l'ultimo mese avesse irrimediabilmente compromesso l'avventura romana di Cissé. Scoraggiato, sempre più in crisi e con il fantasma di Pippo Inzaghi a spaventarlo. Dopo il Chievo, Djibril si era confrontato ancora una volta con Edy Reja. L'Auxerre si era fatto vivo con forza, c'era da prendere una decisione ed era necessario capire se tecnico e società volevano desistere o continuare ad aspettarlo. Igli Tare, d.s. biancoceleste, lo ha blindato, per salvaguardare il capitale di 6 milioni più2 investito a giugno nell'operazione e perché spera che il giocatore ripeta la stagione 2007-2008 a Marsiglia: inizio stentato e prosieguo da incorniciare, con 14 dei 16 gol totali realizzati nel girone di ritorno -. 

    Ma la differenza può farla solo Reja: Cissé deve sbloccarsi e, per riuscirci, deve giocare, questo è pacifico. L'Auxerre intanto lo aspetta al varco. «C'è una pista concreta - ha detto il presidente Bourgoin - Non dico che lui abbia già lasciato l'Italia, ma se nella Lazio non gioca...».

    Per questo gennaio è decisivo: verso la fine del mese si farà un bilancio e si deciderà il da farsi. 

    Il tutto è, però, svincolato dal contatto che la Lazio ha stabilito con Pippo Inzaghi. «Proverà a raggiungere Raul (74 gol in Europa, 70 per Inzaghi, ndr) con il Milan o con un altro club in Europa League», le parole dell'a.d. rossonero Galliani. Ma se arriverà Pippo-gol, sarà Kozak a fare le valigie. Intanto Dias ha rinnovato fino al 2014. 


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