L'Austria storicamente non è grande fucina di campioni, ma negli ultimi anni ha lanciato alla ribalta giocatori interessanti con il pedigree di top player. Oltre ad Alaba del Bayern Monaco e Harnik dello Stoccarda, al di là delle Alpi nel 1991 è cresciuto uno dei giocatori più interessanti del panorama europeo. Nato a Vienna da genitori serbi Aleksandar Dragovic è cresciuto nelle giovani dell'Austria Vienna, la sua squadra del cuore insieme alla Stella Rossa. Con la maglia dei Die Veilchen ha esordito a 17 anni diventando rapidamente un giocatore chiave tanto che il Basilea nel gennaio 2011 decise di portarlo in Svizzera ed affidarlo alle sagge mani di Fink. Da difensore centrale o da centrocampista davanti alla difesa Dragovic in un anno si è preso la scena e a giugno potrebbe rifare le valigie destinazione big club. L'Arsenal è stato il club più veloce a muoversi, in Italia piace molto a Inter e Roma.

Mezzi fisici e tecnici importanti e testa sulle spalle Dragovic al suo arrivo in Svizzera fu criticato perchè sostenitore di petardi e fuochi d'artificio negli stadi. "Rendono l'atmosfera spettacolare" si è giustificato, senza fare marcia indietro. Idee chiare anche sui pericoli del mestiere: "Per fare carriera servono sacrifici e rinunce. Ogni giovane calciatore deve stare soprattutto attento alle donne. Possono rovinare chiunque".