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  • Conte, Agnelli dice: riformare giustizia sportiva. Lo ricordi quando vota in Figc

    Conte, Agnelli dice: riformare giustizia sportiva. Lo ricordi quando vota in Figc

    La riduzione della squalifica di Conte da dieci a quattro mesi non ha per nulla soddisfatto Andrea Agnelli, cosi' convinto dell'innocenza del proprio allenatore da affermare: "Non possiamo essere felici. Adesso il sistema deve riflettere. Alle mille parole fatte spese da piu' parti su questa vicenda, le istituzioni sportive devono oggi dare seguito con una riforma profonda del sistema della giustizia sportiva". Bravo. 

    L'importante e' che il presidente della Juve se ne ricordi il 14 gennaio 2013, data ufficiosa fissata per l'assemblea elettiva Figc, quando andra' a votare per eleggere il nuovo presidente federale e le nuove istituzioni. E se ne ricordino tutti quei presidenti che vogliono davvero cambiare le cose, ma in tutti questi anni non l'hanno mai fatto.

    Perche' non basta protestare a parole contro un sistema che non funziona e ha scaraventato Conte in una vicenda kafkiana.

    Non ci vuole un congresso mondiale di azzeccagarbugli per capire che cosa non funzioni: il principio medievale secondo il quale deve essere l'incolpato a dimostrare la sua innocenza e non la pubblica accusa ad accertare la sua colpevolezza senza ombra di dubbio; l'impossibilita' dei legali dell'incolpato di controinterrogare i pentiti ne' tantomeno di mettere a confronto l'accusatore con l'accusato; l'incredibile esiguita' delle pene inflitte ai pentiti, una procedura che schiaccia i diritti della difesa.

    Ha detto Conte a suo tempo: "Non auguro a nessuno di vivere un'esperienza come questa, che puo' capitare a tutti". E' vero. Ed e' gia' capitata a tanti altri Conte che non si chiamano come lui e  non sono famosi come lui. Ma hanno pagato sulla propria pelle le contraddizioni, i ritardi, le pecche di un meccanismo che fa acqua da tutte le parti.

    Rifondare questo calcio e' possibile. Ma, prima bisogna mandare a casa quelli incollati alle poltrone. Quelli che promettono di cambiare tutto perche' tutto rimanga come prima. Quelli che non hanno mosso un dito per risolvere la questione degli stadi, come dimostra il caso Cagliari. E non bisogna perdere piu' 18 mesi per trovare un successore a Beretta in Lega, come, invece, sta sciaguratamente accadendo. Continuando a far finta di nulla. Le risulta, presidente Agnelli?

     

    Xavier Jacobelli

    Direttore Editoriale www.calciomercato.com 

     

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