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  • D'Agostino a Firenze| Galeone: 'Ebbi scontri accesi'

    D'Agostino a Firenze| Galeone: 'Ebbi scontri accesi'

    • Luca Cellini
    'Conosco più Prandelli che Mihajlovic, perché quest'ultimo ha iniziato la propria carriera ds allenatore quando io l'ho terminata, ma lo ricordo bene da giocatore. Credo che a Catania abbia compiuto non solo un grande lavoro tecnico ma anche psicologico, riuscendo a salvare la squadra che, sulla carta, era la più indiziata alla retrocessione'. Giovanni Galeone continua a seguire dal suo osservatorio di Udine il mondo del calcio, ed è affascinato dal nuovo progetto tecnico della Fiorentina, affidato dalla scorsa settimana all'ex vice di Roberto Mancini ai tempi dell’Inter. 'Mi piace la determinazione di Mihajlovic, mentre Prandelli è più pacato - ha aggiunto il 69enne napoletano, ospite ai microfoni di Radio Studio 54 -. Ecco perché il mister serbo, per il progetto giovane della Fiorentina, mi sembra una buona scelta. Il mercato viola mi sembra partito con il piede giusto, i progetti della società dei Della Valle credo siano improntati ad un riscatto, dopo una seconda parte della scorsa stagione deludente rispetto alle attese'. 'Con D'Agostino non ho avuto un buonissimo rapporto, perché contavo su altri giocatori per il ruolo davanti alla difesa quando ero allenatore dell'Udinese - ha aggiunto lo stesso Galeone -. Lui veniva da alcuni campionati giocati da mezz'ala e, visto che Pirlo aveva avuto buoni risultati passando alla posizione di regista, io lavorai insieme a lui per farlo giocare proprio in questa nuova posizione di campo. Abbiamo avuto scontri accesi: giocò poco fino a quando sedetti io sulla panchina friulana, perché era sempre reticente a questa ipotesi, ma alla fine è cresciuto, è stato diligente e molto intelligente a capire il suo nuovo ruolo. E' un ragazzo molto sensibile e credo che nella passata stagione abbia pagato il fatto di aver visto saltare il suo passaggio in un altro club. Felipe? Diventerà un grande centrale, specialmente nelle situazioni di difesa a tre. Credo che questo suo secondo anno a Firenze, dopo un logico periodo di ambientamento, possa vederlo crescere sotto tutti i punti di vista. Mi mordo le mani se penso che con Prandelli ha voluto giocare terzino, mentre con me si rifiutava sempre...'.

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