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    Da Atalanta a Fiorentina, le ambizioni della classe media del calcio italiano

    Da Atalanta a Fiorentina, le ambizioni della classe media del calcio italiano

    • Alessandro Autieri
    Una volta c'erano le sette sorelle che si contendevano scudetto e posti in Europa. Poi arrivò Calciopoli, la crisi economica, un generale declino organizzativo e politico del calcio italiano e così negli ultimi due lustri in Italia ha preso vigore un'oligarchia che ha vestito i colori prima dell'Inter e poi della Juventus. Alle loro spalle di volta in volta si sono alternate nei duelli Roma e Napoli, mentre la forbice tra l'elite e la classe di mezzo si è allargata sempre di più. Negli anni un gruppo ristretto di squadre  ha cercato di raccogliere gli avanzi di un posto in Europa, squadre con un passato più o meno glorioso e che mirano - per la stagione in arrivo - ad approfittare di ogni eventuale passo falso delle big, per rilanciare le proprie ambizioni andando a conquistare nello scacchiere del calcio italiano, una posizione che conta, magari provando a entrare in Europa dalla porta principale.

    ATALANTA - Secondo anno consecutivo in Europa League per la squadra allenata da Gasperini; persi Caldara, Cristante e Spinazzola, e con un mercato in uscita ancora in fermento, la squadra di Percassi, oltre al momento sportivo, vive un periodo fertile sia a livello di valorizzazione del vivaio - dove stagione dopo stagione esplodono ragazzi che si affermano in serie A - che societario e organizzativo. Il club incassa bene con i suoi gioielli in uscita, lo stadio è finalmente di proprietà, la squadra gioca un calcio moderno, tatticamente valido e muscolare. Nella stagione in arrivo il compito sarà ripetersi per il terzo anno consecutivo: difficile perché le altre squadre non stanno ferme a a guardare l'evolversi delle avversarie dirette. Gasperini  è una garanzia e i soldi incassati in questi anni possono fare pensare ad innesti utili a sognare, continuando a valorizzare il vivaio, attraverso la sinergia con le big del calcio italiano o con colpi low-cost, ma di qualità, dall'estero.

    SAMPDORIA - È di queste ore il probabile affare che vedrà sbarcare Torreira, cuore del centrocampo della squadra di Giampaolo, verso Londra, sponda Arsenal. Si parla di cifre per il cartellino intorno ai 30 milioni: come dire di no? Nelle prossime settimane saranno molti altri i gioielli lanciati da Giampaolo a fare gola non solo in Italia, ma anche in Europa; da Praet a Bereszynski, da Kownacki a Caprari, oltre a Quagliarella che nonostante i suoi 35 anni non ha ancora smesso di segnare, diventando leader e trascinatore di una squadra che anno dopo anno prova ad alzare l'asticella degli obiettivi. Un mercato in uscita vivo, al quale dovrà per forza corrispondere un altrettanto movimentato mercato in entrata, dove Giampaolo per le sue idee di gioco chiede gente di qualità capace di muoversi negli spazi e di giocare bene con la palla tra i piedi. Le ambizioni per la Sampdoria nell'anno che arriva, saranno sicuramente quelle di ripetere il campionato estremamente positivo, appena trascorso, possibilmente vincendo di nuovo l'eterna  sfida con i cugini del Genoa e che nelle ultime 2 stagioni ha visto prevalere nettamente la squadra blucerchiata.

    FIORENTINA - La seconda stagione con Pioli in panchina inzia con importanti ambizioni. Quella appena trascorsa è stata segnata dal dramma Astori, ma conclusa dal punto di vista sportivo alla grande, ad un passo dall'Europa. L'inizio è stato complicato: tanti giocatori nuovi, un tecnico che ribalta i principi di gioco del suo predecessore, e molti giovani alcuni anche sconosciuti alle platee del calcio italiano. Nella stagione in arrivo però, con Simeone a Chiesa, sempre se i Della Valle riusciranno a blindare i due gioielli, il popolo viola potrà  sognare il ritorno in Europa; viceversa  Pioli, tecnico preparato, sarà sicuramente capace attraverso il gioco, la tattica e il minuzioso studio dell'avversario, di regalare alla città di Firenze un altro bel campionato a dispetto delle critiche che spesso incombono soprattutto dopo la difficile annata sulla panchina dell'Inter.

    GENOA – A Genova, salvo smentite dell'ultima ora, viene confermato l'allenatore che ha portato lo scorso anno equilibrio e una comoda salvezza: Davide Ballardini. Il Genoa nelle ultime stagioni ha dovuto per diversi motivi abbassare le pretese finendo per giocare campionati a rischio retrocessione, di certo non rendendo onore alla storia del club rossoblu. La cessione di Perin alla Juventus apre scenari importanti: da Torino infatti potrebbero arrivare due elementi che sarebbero di sicuro aiuto per un salto di qualità. Sturaro porterebbe l'esperienza  maturata negli anni, mentre Mandragora resta uno dei giocatori italiani di maggior interesse per il futuro (ma anche per il presente). Da risolvere un po' di problemi in attacco dove il Genoa, ceduto il talento Pellegri, dovrà andare alla ricerca di un vero centravanti, capace magari di avvicinare la doppia cifra e di aiutare il grifone rossoblu a uscire dalla mediocrità delle ultime stagioni.

    TORINO - Chiudiamo col Torino, con Mazzarri confermato dopo un campionato vissuto in un limbo che di certo non esalta né i tifosi né chi ha costruito una squadra sulla carta competitiva per un posto in Europa. Anche qui tutto passerà da un mercato in divenire sia in entrata che soprattutto in uscita, perché come nelle ultime stagioni i pezzi pregiati della rosa granata fanno gola a tutta Europa; da Iago Falque a Belotti, da Baselli a Barreca, da Sirigu a Niang. In caso di cessione di qualcuno di questi, l'imperativo sarà quello di sostenere un mercato in entrata atto a valorizzare i dettami tattici del tecnico toscano e soprattutto di rilanciare il Torino verso la zona che più gli compete: quella dell'Europa League.
     

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