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  • Da 'lider maximo' a leader carismatico: il nuovo Bonucci conquista tutti

    Da 'lider maximo' a leader carismatico: il nuovo Bonucci conquista tutti

    • Angelo Taglieri
    E' cambiato. Qualcosa è cambiato. E' vero, l'avversario di un Milan malato era un Sassuolo ancor più febbricitante, ma si è visto Leonardo Bonucci diverso, un Leonardo Bonucci che ha lasciato in chissà quale cestino la sua maschera da duro, mostrandosi con il volto forte e gentile di cui questo Milan ha bisogno. Dopo la vittoria sul club neroverde, lo ha ammesso, ha dovuto fare un passo indietro, ridimensionando tutto quello che è successo l'ultima estate, alimentata da un entusiasmo che a Casa Milan non si respirava dall'arrivo di Mario Balotelli; un passo indietro rispetto a quella linea che divide l'essere un leader, carismatico e autorevole, da un lider, maximo e autoritario. 

    DALLA JUVE A "UN" MILAN - Quando è arrivato, il popolo rossonero sognava a occhi aperti equilibri spostati e una fame mai doma; poi, però, ha dovuto fare i conti con un'altra realtà. Bonucci, capitano designato dalla nuova società, passava da una Juve di uomini duri e vincenti (Buffon, Barzagli, Chiellini) a un Milan in costruzione e giovane, con i leader del passato criticati proprio perché facenti parte di un passato mediocre: Montolivo, Abate & co, quante volte hanno sentito i fischi del pubblico... Bonucci, invece no: subito applausi, cercando di portare quello che aveva assorbito in quel di Vinovo... Non è bastato. Non tutti vanno allo stesso passo, non tutti hanno la stessa fame, la stessa forza, la stessa voglia, il Milan vincente non c'è più, è un nuovo Milan che cerca la sua strada. Il rosso contro il Genoa ha chiuso un cerchio, le due giornate in tribuna lo hanno fatto riflettere e cambiare. 

    SI AGGRAPPA AGLI ALTRI - Ha cercato di imporsi, portando nel mondo rossonero qualcosa di diverso: regole, disciplina, modi di fare di una squadra che, al momento, è di un altro pianeta. Il silenzio chiesto ai giovani nei primi giorni rossoneri, la questione del 19 e della fascia "tolta" a Montolivo, ingaggio da superstar: "Forse la mia presenza pesava" l'ammissione di ieri. Ecco, ieri: parole al miele per i giovani compagni (a Suso in particolar modo), gesti tecnici che hanno dato tranquillità alla vecchia guardia Zapata-Romagnoli: leggerezza e semplicità in un ambiente che rischia di rompersi sotto le pressioni ("In queste due settimane ho potuto farmi un esame di coscienza interiore, mi ero creato troppe aspettative, ho fatto un passo indietro. Le pressioni che arrivano dall’esterno fanno un po’ paura") e le critiche. Ha messo da parte l'io e sta pensando al noi, lasciando spazio anche ai compagni. E poi l'abbraccio con Suso, la foto dell'abbraccio con Suso postato da chi un passo indietro lo ha fatto tempo fa, Riccardo Montolivo: Bonucci sembra quasi aggrapparsi allo spagnolo, e non il contrario, come doveva essere; il futuro ha bisogno necessariamente del passato. Aggrapparsi per risalire, aggrapparsi per vincere, il giusto mix tra vecchio e nuovo per rialzare la testa. "Un passo indietro per farne tre avanti". Insieme.

     
    @AngeTaglieri88

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