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  • Da VivoPerLei, un tifoso interista scrive a Sneijder: "Hai sputato nel piatto in cui hai mangiato, e..."

    Da VivoPerLei, un tifoso interista scrive a Sneijder: "Hai sputato nel piatto in cui hai mangiato, e..."

    Da VivoPerLei
    Andrea Pontone scrive:


    Ciao Wesley,
    Chi ti scrive è un tifoso dell'Inter, la squadra con cui hai vinto di più in tutta la carriera. Quella squadra che ti ha regalato il sogno di divenire campione d'Europa. Ti scrivo perché ho da dire cose molto importanti riguardo le tue dichiarazioni uscite pochi giorni fa, alla vigilia di un derby che si pronosticava infuocato, e che dopo le tue dichiarazioni lo è stato ancora di più.
     
    Voglio parlarti con la più sincera tranquillità. Devi sapere che classifico ogni persona che conosco in tre categorie: i bravi, i cattivi e gli "strani". Se una persona mi risulta strana, vuol dire o che non la conosco bene o che mi nasconde qualcosa. Vuoi sapere per me a che categoria appartieni? Per ora te lo tengo nascosto. Alla fine della lettura (se non ti risulterà così noiosa da dover abbandonarla) lo capirai.
     
    Nell'anno del Triplete avevo otto anni. Indubbiamente l'anno più bello della mia vita, condito dalle eroiche imprese della nostra cara Inter, che a quei tempi avevo già cominciato a seguire con un certo interesse. Rimpiango di non essere nato qualche anno prima, per aver potuto vivere quella stagione con occhi diversi, e soprattutto per conservarne più ricordi. Ma non c'è niente da fare: nella vita non si torna mai indietro. E questo bisogna metterselo bene in testa. Ogni riferimento a te è puramente causale.
     
    Partiamo proprio dal 2010, che fu l'anno più bello non solo della mia vita, ma credo anche della tua. Nel giro di un mese o poco più, hai avuto tutto. Ti sei laureato Campione d'Europa con l'Inter di Mourinho, facendo sognare il popolo nerazzurro a suon di gol. Con le tue straordinarie punizioni, con le tue reti decisive, ti sei dimostrato un elemento-chiave nella scalata verso il Triplete. Qualche settimana dopo quel 22 maggio che lascia un'impronta indelebile nei nostri cuori, c'è stato il tuo matrimonio, che guarda caso hai voluto celebrare a Siena, luogo in cui il 16 maggio (se non erro) l'Inter vinse il suo 18esimo (ed ahimè ultimo) scudetto. Tutto sembrava andare nel verso giusto. Hai sfiorato l'impresa con l'Olanda di vincere il Mondiale, dovendoti arrendere ad una Spagna micidiale. Però, c'è da ammetterlo: negli anni duemiladieci gli iberici hanno completamente cambiato il calcio mondiale, ed il loro stile di gioco meritava il palcoscenico di maggior prestigio.
     
    Eppure noi quel calcio spagnolo lo riuscimmo a sconfiggere. Le due semifinali contro il Barcellona, per un motivo o per l'altro, resteranno sempre impresse nei cuori di noi tifosi. Quel tuo gol contro il Barcellona, che riaccese le speranze di una tifoseria che sarebbe stata destinata a vivere giorni storici, rimarrà per sempre. Dopo il Triplete, però, tutta l'Inter ha cominciato a perderti per strada e, per una miriade di problemi, hai dovuto dire addio a Milano. Sei andato in Turchia, destinazione Istanbul, dove al Galatasaray hai trovato un ambiente che ti valorizzasse e rispettasse. Come sono andate le cose nei giorni del tuo addio, questo è ormai noto. Ma ciò che non mi riesco a spiegare è il...CLICCA QUI PER CONTINUARE A LEGGERE E PER COMMENTARE

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