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  • Rooney, da Wonder Boy a panchinaro

    Rooney, da Wonder Boy a panchinaro

    • Federico Albrizio
    "Remember the name: Wayne Rooney!". Così il noto commentatore inglese Clive Tyldesley annunciava al mondo la nascita di una nuova stella: è il 19 ottobre 2002, quel sedicenne che solo un mese e mezzo prima aveva esordito nell'Everton segna il suo primo gol in Premier League, un destro a giro da 25 metri che stende l'Arsenal interrompendo la striscia positiva dei Gunners che durava da 30 partite. Sono passati quattordici anni da quel giorno e da Wonder Boy Rooney ora si ritrova ad essere un campione consumato già in declino.



    TAGLIATO - Dopo tredici anni da titolare indiscusso infatti, il ct inglese Gareth Southgate ha annunciato che Rooney questa sera partirà dalla panchina contro la Slovenia: nonostante il capitano sia riconosciuto come leader indiscusso dai compagni, questa è stata la scelta tecnica di Southgate, dipesa anche dai tanti fischi piovuti sui giocatori e in particolare su Wayne a Wembley. Esclusione con l'Inghilterra che certifica un declino già iniziato nel Manchester United: da tre partite ormai (tra Premier League e Europa League) anche José Mourinho ha deciso di sacrificare il capitano dei Red Devils per dare più equilibrio alla squadra.

    COLPA DI HODGSON E VAN GAAL - Un lento declino quello di Rooney che ha una causa facilmente identificabile, un cambio di ruolo voluto da Roy Hodgson e Louis van Gaal (rispettivamente ex ct e ex allenatore dello United): da attaccante è stato trasformato in interno di centrocampo, con l'obiettivo di sfruttare la sua intensità per fare superiorità in mezzo al campo. Scelta che a distanza di poco tempo si è rivelata una mazzata per la carriera di Rooney: troppo lontano dalla porta per sfruttare il suo poderoso tiro e la sua ferocia negli inserimenti, senza quella abilità in impostazione necessiaria per far partire l'azione da dietro. Hodgson e van Gaal i giustizieri del Wonder Boy, sul cui futuro ora si addensano molte nubi.

    GOODBYE UNITED? - Non è a rischio al momento la partecipazione ai prossimi Mondiali (previa qualificazione dell'Inghilterra), ben diversa invece la situazione che riguarda lo United: Rooney è legato in maniera viscerale a Manchester, ma ritrovarsi a fare la riserva di lusso è uno scenario che non vuole veder concretizzato. E c'è già chi sogna: difficile lo sgarbo del Chelsea, complicata anche l'ipotesi MLS (a 30 anni Wayne vuole restare in Europa), affascinante il ritorno all'Everton, che però dovrebbe fronteggiare una spesa enorme. Chissà poi che non arrivi dall'estero (Italia, Francia, ma soprattutto Spagna o Germania) l'offerta giusta per far vacillare Rooney, capitano ormai dalla panchina con Inghilterra e Manchester United.

    Twitter: @Albri_Fede90

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