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    De Magistris provoca De Laurentiis: con il Milan stadio mezzo vuoto

    De Magistris provoca De Laurentiis: con il Milan stadio mezzo vuoto

    • Andrea Sereni
    Clima incandescente a Napoli. Alta tensione, duelli rusticani che si protraggono da fin troppo tempo, senza soluzione di continuità e, apparentemente, fine. Aurelio De Laurentiis contro il comune, nella persona del sindaco de Magistris. Gli ultras schierati, compatti contro il presidente. Una faida a tre teste che vede la squadra, incolpevole, al centro del vortice. E, domani sera, al San Paolo arriva il Milan.

    FRATTURA - I rapporti tra De Laurentiis e de Magistris sono ai minimi storici. Lo stadio, il vituperato San Paolo, motivo del contendere. Chiacchiere, gare a chi grida più forte, stucchevoli attacchi e la sensazione di voler scansare oggettive responsabilità addossandole all’altro. Il tutto compone un quadro palese nella sua disamina: debolezza, da ambo i lati. Consapevolezza di deficit, limiti e inconcludenza, che si riflettono sull’impianto di Fuorigrotta. 

    DE MAGISTRIS IN CURVA - L’ultima provocazione in ordine di tempo è firmata dal sindaco. Gli ultras della Curva B hanno fatto girare sul web un volantino, con il quale invitavano il primo cittadino a seguire la partita con il Milan nel settore da loro occupato. Un modo per palesare pubblicamente per chi parteggia, e non da oggi, la frangia più calda del tifo azzurro. De Magistris ha colto l’assist per rifilare l’ennesima stoccata al patron: “Sono fuori Napoli sabato, ma sarò con voi per la prossima in casa con la Fiorentina. Del resto dopo i reiterati e offensivi attacchi alla città e ai napoletani, ho deciso di non sedermi più accanto ad Aurelio De Laurentiis”.

    LA RISPOSTA DEI TIFOSI - Una disgregazione ambientale che non fa bene alla squadra e allontana i tifosi. Domani sera, alla prima in campionato tra le mura amiche, al San Paolo ci saranno circa 35.000 spettatori. Nel 2011/12, sempre esordio, ancora il Milan di fronte, i tifosi presenti furono oltre 51.000: una differenza netta, testimonianza di stanchezza per un’estate avara di colpi da urlo e piena zeppa di polemiche e veleni.

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