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  • Del Piero & Totti:| Stasera l'ultimo ciak?

    Del Piero & Totti:| Stasera l'ultimo ciak?

    Il capitano della Roma: "Mi spiacerebbe vederlo con un'altra maglia".
    Del Piero & Totti, ultimo ciak? "Alex merita i guanti bianchi".
    Andata e ritorno senza fermata. La Roma atterra a Torino spinta da una rivoluzione alla spagnola che impone usi e costumi diversi, in campo e fuori. Così niente ritiro prepartita e, soprattutto, squadra in trasferta lampo: partenza da Fiumicino questa mattina e ritorno a Fiumicino questa notte. I numeri - 5 vittorie nelle ultime sei sfide, Coppa Italia compresa - giocano al fianco di un tecnico, Luis Enrique, che alla Juve invidia «la regolarità nelle prestazioni, ovvero la capacità di affrontare ogni avversario con lo stesso atteggiamento...». Ma i numeri che fanno più rumore sono quelli che ruotano attorno a un capitano, Francesco Totti, di nuovo al centro di un mondo che gli ha restituito il ruolo di attore protagonista.

    Totti gira a mille, la nuova Roma se lo coccola e l’Italia di Prandelli lo accarezza a tal punto da allargarne i confini. «Un mio ritorno in Nazionale? Mai dire mai...», racconta l’ex Pupone ai microfoni del Tg1. Mai dire mai? Il capitano giallorosso prima scherza («Prandelli ha detto che potrebbe chiamarmi per gli Europei? E io risponderò al telefono...»), poi entra in partita. «Se starò così bene anche a maggio valuterò. Ed io - così Totti - spero di arrivare a quel periodo in queste condizioni». Tradotto: il giocatore con il maggior numero di reti realizzate in A con la stessa maglia - 211 gol - ha trovato in Luis Enrique il tecnico che lo fa divertire anche se qualche metro di campo più lontano dalla porta e nella nuova Roma una squadra capace di esaltarne tocchi, movimenti e magie.

    L’ex Pupone si sente leggero perché, afferma, «se un giocatore di solito alla mia età è un po’ in discesa, io sono in salita. Ho ancora due anni di contratto, voglio restare in attività fino al quarantesimo compleanno...». Quaranta, età del traguardo da calciatore anche per chi, con Totti, ha diviso la gioia di un trionfo Mondiale: questa sera, a Torino, potrebbe andare in scena l’ultimo duello fra Francesco e Del Piero, perché se il romanista è un punto fermo, il bianconero difficilmente troverà spazio in campionato quando sarà la Roma a far visita alla Juve. Un storia, fra i due, cominciata il primo novembre del ‘94 quando proprio in un quarto di finale di Coppa Italia incrociarono per la prima volta i tacchetti. Alex, quella sera, giocò l’intera gara, Totti entrò dopo diciannove minuti della ripresa al posto di Thern. «Ringrazierò Alex per le parole che ha sempre speso per me. Stiamo parlando di un giocatore che ha fatto la differenza in Italia e in Europa: la Juve - precisa Totti - lo deve trattare con i guanti bianchi, mi dispiacerebbe vederlo con un’altra maglia». Questione di rispetto e stile. Totti li ha sempre dimostrati nei confronti di un amico, oggi vicino ai saluti al club di una vita. «Per me - continua il giallorosso - esser rimasto alla Roma per tutta la carriera vale più di un Pallone d’Oro. Ho avuto tante possibilità per andar via, ma, alla fine, ha sempre prevalso l’amore per questa maglia: era ciò che volevo fin da bambino, sono orgoglioso per quello che ho fatto...». Totti e Luis Enrique, adesso, parlano la stessa lingua. Il linguaggio di una squadra che sembra aver accelerato proprio sul più bello: la Roma ha finito il tempo degli esperimenti e, soprattutto, delle giravolte e si affaccia al girone di ritorno con la consapevolezza di poter essere la mina vagante. Prima, però, la Coppa Italia. «La vogliamo vincere. E, ancor più, vogliamo battere la Juve cosa mai riuscita a nessuno fino ad ora», l’ordine di Luis Enrique, tecnico per molti predestinato a succedere nel Barcellona a Guardiola.


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