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  • Della Valle, giù le mani da Sousa!

    Della Valle, giù le mani da Sousa!

    • Stefano Agresti
    Pensavamo che avessero ordinato un blocco di marmo da prelevare direttamente dalle cave di Carrara. Credevamo fosse in arrivo e a Firenze stessero per fargli un monumento: a Paulo Sousa, l'uomo che ha allenato una squadra e una città. Un modo per dirgli grazie, perché quello che ha fatto lui non si era mai visto. Ha preso un gruppo normale, che in estate aveva perso bei pezzi (Salah, Savic, Mario Gomez, Joaquin, Pizarro), e l'ha fatto diventare una macchina meravigliosa: per quindici partite almeno, la formazione più bella d'Italia. Ha trasformato in oro (qualcuno in argento, dai) gente tornata per fine prestito: Vecino, Roncaglia. Ha consigliato un centravanti straordinario: Kalinic. Si è accontentato di pochi innesti e di livello medio, un po' per il valore (Astori) e un po' per l'usura (Suarez, Blaszczykowski). Ci ha mostrato un gioco non solo entusiasmante, ma anche efficace, tanto che i risultati sono stati straordinari. Non ha avuto paura di metterci la faccia, mai, e a chi gli chiedeva dove potesse arrivare la Fiorentina rispondeva: non abbiamo limiti, lasciateci sognare. Parlava di scudetto con serenità, come fosse una cosa normale, mentre Sarri (che ha Higuain, tra gli altri) continua a dire che è una bestemmia. Firenze se n'è perdutamente innamorata, benché avesse un passato da "gobbo", e la comprendiamo: anche noi non siamo rimasti insensibili al lavoro e alle parole dell'ex campione juventino.

    Mentre immaginavamo il blocco di marmo in viaggio sulla Firenze-Mare, abbiamo saputo che i Della Valle sono furibondi con Paulo Sousa. L'hanno scritto giornalisti ben informati sulle vicende societarie viola, perciò non abbiamo dubbi che sia tutto vero. Pretendono delle scuse, i proprietari, e pensano addirittura di esonerarlo. Ce l'hanno con lui perché ha osato criticare il ridicolo mercato invernale della Fiorentina, che s'è ritrovata a prendere un difensore centrale di modesto livello alle 9 la sera del primo febbraio, dopo che lo stava cercando dal 2 di settembre, quando si è chiuso il mercato estivo (lo hanno dichiarato loro, mica ce lo siamo inventati). Per prendere Benalouane, che non è proprio Beckenbauer, hanno impiegato cinque mesi. Ma, soprattutto, non hanno rafforzato la squadra come la classifica imponeva. Ora, nessuno vuole mettere le mani in tasca a chicchessia, né pretende investimenti folli, ci mancherebbe: aspettarsi però qualche mossa di rilievo quando si ha una squadra in piena lotta per la Champions e in corsa in Europa League, è un esercizio abbastanza normale. Macché: abbiamo visto i Della Valle in stile Lotito, braccino corto e che qualcuno ci aiuti.

    Abbiamo anche letto che vogliono spiegazioni, i Della Valle. Ad esempio: perché la squadra ha avuto un calo atletico nel finale di stagione? Glielo può spiegare anche un bambino: perché ha pochi giocatori di alto livello ed è scesa in campo ogni tre giorni. Se la rosa fosse stata un po' più ampia, problemi del genere ce ne sarebbero stati di meno. Sottolineano anche, i padroni, che la Fiorentina si è sempre piazzata bene negli ultimi campionati, quasi a far notare che Sousa non sta facendo niente di particolare: omettono di ricordare che Prandelli e Montella hanno avuto con loro problemi identici al portoghese. Che siano tutti pazzi, gli allenatori scelti dai Della Valle? Né si può dimenticare quali erano le previsioni estive, che davano la Fiorentina nettamente dietro ad almeno sei squadre: Juve, Roma, Napoli, Milan, Inter, Lazio. Ora tante di queste sono alle spalle dei viola e giocano peggio di loro. Già, ma chissenefrega?

    Da qualche ora, da quando abbiamo appreso dell'imminente esonero di Paulo Sousa, abbiamo smesso di pensare al blocco di marmo. In compenso, abbiamo un blocco allo stomaco: possibile che i padroni del calcio italiano ammazzino qualsiasi sogno? Per fortuna i fiorentini non hanno sbagliato a schierarsi e sono tutti, o quasi, con questo meraviglioso allenatore che ha regalato loro sei mesi di gioia. Ah, già: pare che i Della Valle non abbiano preso bene nemmeno la sintonia tra tecnico e tifosi. Invidia? Paura? Chissà. Ma forse qualcuno che prepara un monumento per Sousa c'è.
     

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