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  • Di Marzio: 'Da Marotta a Dybala, il Palermo di Zamparini come la Juve'

    Di Marzio: 'Da Marotta a Dybala, il Palermo di Zamparini come la Juve'

    • Daniele Longo
    Dopo 15 anni  Maurizio Zamparini dice basta. Il patron del Palermo ha rassegnato le dimissioni, con la società pronta a essere rilevata da un fondo anglo-americano. Gianni Di Marzio, ex collaboratore e  amico, commenta la notizia in esclusiva per calciomercato.com.

    Da ex collaboratore che effetto le ha fatto apprendere delle dimissioni di Zamparini?
    "Zamparini per me è un amico, una persona seria, perbene, che capisce di calcio. Era nell'aria il fatto che volesse lasciare, maturava questa idea da tanto tempo. E' una grande perdita per Palermo, certamente".

    Lei è a conoscenza di questo fondo che pare intenzionato a rivelare il Palermo?
    "Certo, ne ero a conoscenza. I dettagli non li conosco però".

    Nel comunicato il patron parla di Europa come dimensione dei prossimi anni...
    "In Europa non lo so sinceramente. Zamparini l'ha lasciato in buone mani, per lui il Palermo era un amore consolidato, attraverso i risultati ottenuti con Pastore, Cavani, Dybala e Toni.  Tanti giocatori di grandissimo livello per un grande conoscitore di calcio, lui è un talent scout non indifferente. Lui i giocatori con un potenziale li riconosce subito".

    Qual è stato il suo colpo migliore?
    "Alla luce dei fatti di oggi, sicuramente Dybala. Forse a pari merito con Cavani. Questi due rubano la scena, ma io citerei anche Vazquez che sta facendo cose egregie a Siviglia. Anche come risultati in campionato è stato eccellente, la serie A Palermo dove se la sognava? Io ho fatto l'allenatore in serie B lì, con una società disastrata. Forse la gente non ha idea dell'organizzazione societaria che era riuscito a impostare Zamparini. Senza offesa alla Juventus, non c'è squadra come i rosanero. Molti pensano che siccome sta giù, al sud dell'Italia il discorso è diverso. Ha organizzato una società di altissimo livello in una città bellissima. Quattro o cinque fisioterapisti, due dottori, due team manager, pagano puntuale. Il livello è da Champions, a volte però i risultati non arrivano".

    Secondo lei, quella di Zamparini è un'uscita definitiva dal mondo del calcio?
    "Questo non lo so, sicuramente lui prima aveva piacere di venire a Palermo più di una volta, questa si era persa nell'ultimo periodo. Questa è una domanda a cui non posso rispondere, dovrebbe farlo lui. Certamente lui è un malato del calcio, come tutti noi. Non ne può fare a meno, secondo me è una decisione abbastanza irrazionale conoscendo il personaggio. Se l'ha fatta, avrà avuto i suoi motivi".

    Non ci saranno ripensamenti?
    "Oggi c'è stato un comunicato ufficiale, non si discute".

    Verrà ricordato, forse, come il Presidente che ha esonerato più allenatori in Italia. Perchè ha avuto questa caratteristica?
    "La proprietà vuole sempre avere la soddisfazione di parlare in privato con l'allenatore, su determinate situazioni tecniche. Lui è un tecnico, è completamente diverso rispetto al discorso di De Laurentiis che ha un sfogo a Madrid quando la squadra ha giocato bene, è uscita a testa alta da un confronto duro come un ottavo di Champions League e lo dice pubblicamente, anche davanti al Re di Spagna. E' completamente diverso, intanto lui ha creato posti di lavoro. Molti non si sono comportati bene o non avevano dimostrato quello che erano. Tra le mani di Zamparini sono passati i vari Spalletti, Zaccheroni e altri. Lui vuole parlare con l'allenatore, capire perchè gioca in un certo modo. Lui cerca il confronto sul tipo di schieramento difensivo, se a  3 o a 4, e molti allenatori hanno questo tipo di incubo. Noi abbiamo portato in serie A il Venezia, insieme a Marotta che adesso è il numero 1, è l'amministratore delegato della Juventus. Non ci ha mai creato problemi, se l'allenatore è un testardo e vuole decidere solo di testa propria, lo deve dire al presidente. Se non lo fanno poi sono problemi, si è fatto questa fama di mangia allenatori, ma li ha pagati a tutti profumatamente. Tutti questi dovrebbero avere una fotografia di Zamparini nel taschino e fare una bella preghierina tutti i giorni".

    In quest'ultima stagione travagliata, alcuni giocatori si sono messi in mostra. Quale sarà la prossima plusvalenza del Palermo se malauguratamente non dovesse salvare la categoria?
    "Nestorovski, Aleesami e tanti altri. Anche Lo Faso che è molto forte. Però guai a darli per morti, io conosco molto bene la Sicilia. Sono a 4 punti dall'Empoli, non a 7 perchè l'ultimo scontro lo fanno alla Favorita. Se dovessero avere la fortuna di ridurre ancora la distanza, non ci sarà partita. Andranno in centomila allo stadio, saranno tutti alla ricerca del biglietto come contro il Verona nella passata stagione. C'erano 35000 persone allo stadio ma le richieste erano almeno il doppio".


     

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