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  • Addio Di Vaio:| 'Non posso essere un peso'

    Addio Di Vaio:| 'Non posso essere un peso'

    Marco Di Vaio ha annunciato il suo addio al Bologna. Le ultime due gare di campionato saranno anche le ultime con la casacca rossoblu. L’attaccante romano, 36 anni a luglio, firmerà un contratto di un anno e mezzo con i canadesi del Montreal Impact, squadra che milita nella Major League Soccer statunitense. Ad ogni modo, il periodo 'nordamericano' del capitano sarà di due anni "per permettere alle bambine di terminare l'anno scolastico".

    Ho scelto questa esperienza perché potrà essere positiva per me e per la mia famiglia, poi tornerò a vivere qui a Bologna. Non avrei mai accettato una squadra italiana o europea, piuttosto avrei smesso”. 

     “Ho pensato che per la squadra che io amo più di tutte non posso più essere un peso, io vivo a Bologna, conosco l’ambiente e ho voluto lasciare nel momento migliore perché il ricordo di me fosse il più bello possibile”, ha spiegato Di Vaio, che aveva ancora un anno di contratto con il club felsineo. Il calciatore ha ringraziato tutti: “Tifosi, tecnico e società hanno provato in ogni modo a farmi cambiare idea, ma io avevo già deciso”.

    Secondo il bomber rossoblù, l'età, l'esperienza e l'attaccamento ai colori avrebbero giusitificato un atteggiamento differente nei suoi confronti: "Non volevo essere Del Piero, ma speravo che il giudizio fosse filtrato e non basato soltanto sulla prova del campo".

    "E' normale che a 36 anni le prestazioni calino", aggiunge, lasciando intendere che avrebbe rispettato il contratto, restando un altro anno, se  fosse stato sicuro di continuare a godere della considerazione generale a prescindere dal calcio giocato.

    D'altra parte, "è stato un anno di sofferenza". Dapprima, il periodo di astinenza dal gol,  e poi qualche dissapore nello spogliatoio. "Ma, essendo il capitano, - spiega - non potevo farne una questione personale, altrimenti avrei dato il cattivo esempio".

    "Ho capito che c'era qualcosa che non andava - aggiunge - quando con me, alla consegna del Nettuno d'oro, un premio a tutta la squadra, c'erano solo tre dei trenta membri della rosa".

    Però, ci sono 'foto' che Di Vaio non dimenticherà di mettere in valigia: "Andare a vincere due volte a Milano, con Milan e Inter, e a Torino contro la Juve dopo 31 anni, è stato fantastico".

    Così, come la stagione ancora in corso, plasmata da Pioli: "Il mister è stato il primo tecnico, da quando sono qua, a dare un'impronta definitiva alla squadra; non sono causali le diverse vittorie in trasferta".

    Per re Marco, c'è tempo anche per incoronare l'erede: "Sarà Acquafresca, non ho dubbi". Poi sarà Canada, sebbene l'addio non sia definitivo. Tra due anni tornerà a fare il dirigente. "Con Marco non c'è bisogno di contratti, mi fido sulla parola", assicura Guaraldi, che conferma l'accordo e saluta a nome di una città intera 'il' capitano.

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