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  • Perché la Juve ora vende i suoi giovani

    Perché la Juve ora vende i suoi giovani

    • Emanuele Tramacere
    Un mercato di gennaio fatto di pochi colpi, tutti di prospettiva, ma soprattutto di grandi cessioni di giocatori che fino al 31 gennaio erano sotto contratto con il club e lasciati andare a titolo definitivo. La Juventus ha ufficialmente cambiato la propria strategia soprattutto per quanto riguarda i giovani, e le cessioni a titolo definitivo di Lirola, Mattiello, Caligara e Tripaldelli sono i primi segnali di un cambiamento radicale nella gestione dei propri giovani.

    I MOTIVI DELLA SCELTA - ​Una cambiamento netto, vero, ma perché la Juventus ha scelto di passare da un controllo diretto di tantissimi giocatori (erano circa 51 i "controllati" dal club bianconero) a cessioni a titolo definitivo? E' vero, Marotta e Paratici si sono assicurati per tutti i giocatori il diritto di riacquisto futuro del cartellino, ma le motivazioni di questi addii sono principalmente di natura economica.

    30 MILIONI IN MENO - Sì perché la Juventus ha già messo in preventivo un doppio ridimensionamento degli incassi derivanti da diritti tv della Serie A e dalla Champions League. Un mancato incasso che, almeno per la stagione 2017/18 e calcolato ad oggi (quindi non considerando i risultati sportivi di fine stagione), è previsto per circa 30 milioni di euro.

    INTROITI CHAMPIONS - Per quanto riguarda la Champions League il calo degli incassi rispetto agli ultimi anni e alla passata stagione in particolare è di circa 5 milioni ed è dovuto all'accesso ai gironi della competizione sia del Napoli che della Roma. La Juventus negli ultimi anni aveva goduto di incassi importanti per il mancato accesso in Champions della terza squadra italiana soprattutto per quanto riguarda il Market Pool. L'anno scorso, ad esempio, con la qualificazione agli ottavi il club bianconero incassò (considerando anche la parte fissa) circa 53,2 milioni. Quest'anno la quota del Market Pool è stata ri-suddivisa su 3 squadre con un decremento per i bianconeri di circa 5 milioni.

    DIRITTI TV - La vera "mazzata" per i conti della Juventus potrebbe però arrivare dai diritti tv della Serie A. Con il passaggio della legge Finanziaria dell'ultimo governo è infatti stata avviata la rivoluzione dei diritti tv per il calcio italiano. Va ricordato che l'assemblea di Lega non ha ancora decretato i vincitori dei bandi per il triennio 2018-2021, ma anche considerando un incasso simile a quello per il triennio attuale, il club bianconero potrebbe vedere gli incassi abbassarsi di circa 20/30 milioni. La quota fissa per tutti i club passerà dal 40% al 50% mentre cambierà soprattutto il 20% derivante dal celebre "bacino d'utenza". Non sarà più considerato sul grado di attrazione e sulla potenziale capacità cittadina, bensì verrà calcolata considerando principalmente i dati sulla presenza allo stadio. L'Allianz Stadium, seppur spesso gremito, ha un numero di posti a sedere inferiore a quello di tanti altri impianti come San Siro (che per Inter e Milan sta facendo registrare una media di 56mila e 53mila paganti rispettivamente) e questo penalizzerà il club bianconero che, rispetto ai circa 100 milioni del vecchio sistema, potrebbe passare addirittura intorno ai 70 milioni. 

    I GIOVANI E LE PLUSVALENZE - Per questo la Juventus ha cambiato la propria strategia su i giovani. Cedere a titolo definitivo giocatori prodotti dal proprio vivaio o comprati in giovane età per cifre irrisorie consente di segnare plusvalenze iscrivibili immediatamente a bilancio. E' stato così per Lirola (7 milioni al Sassuolo) Mattiello (5 milioni all'Atalanta), Tripaldelli (3 milioni al Sassuolo) e Caligara (2 milioni al Cagliari). Plusvalenze da 17 milioni che compensano oggi (anche se in parte) i mancati introiti a fine stagione, e a giugno la cifra potrebbe anche salire con ulteriori addii.

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