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    Donadoni: 'Milan? Ora sono tranquillo. Elliott gruppo serio, Leonardo ha una marcia in più. Su Bologna e Nazionale...'

    Donadoni: 'Milan? Ora sono tranquillo. Elliott gruppo serio, Leonardo ha una marcia in più. Su Bologna e Nazionale...'

    Il nuovo Milan di Elliott e Leonardo, il suo Bologna, l'arrivo di Cristiano Ronaldo e la Nazionale. Ecco alcuni temi dell'intervista rilasciata da Roberto Donadoni alla Gazzetta dello Sport: "Futuro? Valuto le cose con grande serenità. Non so cosa farò".

    SUL BOLOGNA - "È una squadra che sta crescendo piano, non credo che tra i prossimi obiettivi ora ci sia l’Europa anche se mi auguro che ci arrivi. Non vivo di rivincite, delle sfortune altrui: abbiamo raccolto quello che si poteva".

    SU DESTRO - "Ho sempre detto che ha grandi potenzialità, gli è mancata la grinta per il salto di qualità".

    SULLA DICHIARAZIONE DI VERDI ("Mi ha definito uno stupido per aver detto di no al Napoli…") - "Ho invece sempre detto che, restando al Bologna, aveva fatto la scelta più corretta, nei confronti di squadra e tifosi".

    SULLA FRASE RIVOLTA AI TIFOSI ("Il Bologna non vi diverte? Vi pago io il biglietto per Real e Barcellona") - "Sono stato equivocato: era un invito a prendere coscienza che in Italia ci si diverte poco".

    SULLA SUA PERSONALITA' - "Io sono così, non posso snaturarmi. Faccio fatica ad avere una doppia personalità. Per questo non ha mai allenato una grande squadra? Bisognerebbe chiederlo ai dirigenti delle grandi squadre. Milan? Si vede che non mi ha mai ritenuto all’altezza o ha pensato che altri fossero meglio di me".

    SUL MILAN - "Ora mi sento più tranquillo, Elliott è un gruppo serio. E poi il ritorno di Leonardo è un fatto positivo: da quando giocavamo insieme nel Milan di Zaccheroni lo considero una persona preparata e intelligente. Il fatto che parli 5 lingue dimostra che ha una marcia in più".

    SU CR7 IN ITALIA - "Un bene per tutto il movimento. Campionato finito prima di cominciare? È una cosa che si dice ogni estate della Juve, eppure il Napoli è arrivato vicinissimo allo scudetto. Ci riproverà".

    SULLA FRASE SU DE LAURENTIIS ("Non sa niente di calcio") - "È passato un po’ di tempo. Ha fatto esperienza e costruito una grande squadra".

    SU SPINELLI - "Ha ammesso: 'Sono in torto con Donadoni, se il Livorno torna in A la prima scelta è lui'. Mi fa piacere che uno come lui abbia riconosciuto che si può sbagliare, ha dimostrato grande sensibilità (l’esperienza col Livorno nel 2006 si è chiusa con le dimissioni del tecnico, ndr)".

    TORNARE A LIVORNO? - "Perché no? Piazza importante, ma aspettiamo che torni in A".

    SULLE PAROLE DI CELLINO ("Ho sbagliato ad esonerare Donadoni") - "Lasciamo perdere, guardiamo avanti".

    SULLE PAROLE DI SAPUTO ("Ho bisogno di un allenatore col fuoco dentro") -  "Se ho il fuoco dentro? "Come no, non vedo l’ora di ricominciare».

    SULL'ATALANTA - "È un esempio per la gestione, il lavoro con i giovani, gli investimenti nelle strutture. Un circolo virtuoso che paga. Se mi sento bergamasco? Tantissimo: a Bergamo ho avuto allenatori che mi hanno fatto diventare ciò che sono. Pari con il Sarajevo? Ci sono le condizioni per passare il turno".

    SULL'ESPERIENZA DA CT - "Abbiamo battuto la Francia all’Europeo e siamo stati eliminati ai quarti dalla Spagna che stava per cominciare il suo dominio assoluto. Non potevo fare di meglio di Lippi. Non ho rimpianti, neppure quello di aver rinunciato a una buonuscita di mezzo milione".

    SULLE PAROLE DI VENTURA ("Fino alla Spagna ho fatto l’allenatore della Nazionale, dopo il pungiball") - "Quando si assume la responsabilità di fare il c.t., essere criticato anche duramente è un’eventualità da tenere in considerazione. Dopo, non serve scaricare le colpe su altri".

    SUL NO PER IL DOPO CONTE - "Allenare la Nazionale è l’ambizione più grande, la proposta di Tavecchio era anche migliore del punto di vista economico, ma ho voluto onorare l’impegno preso col Bologna".

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