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    Drogba si libera per Juve o Milan

    Intesa tra l’ivoriano e lo Shenhua, ora tocca alla Juve. Il Milan per ora è in stand by e pensa a Quagliarella.
    Drogba libero dai cinesi.
    Didier Drogba e il suo agente Pierre Frelot hanno in mano una liberatoria dello Shanghai Shenhua. Un foglio che li autorizza a trattare con i club europei, senza che nessuno abbia a risentirsi o, come si paventa in questi casi, a intraprendere vie legali per difendere i propri diritti. E’ quanto chiedeva la Juve per muoversi in maniera ufficiale (i contatti ufficiosi vanno avanti da tempo) con il giocatore. Questo significa che Drogba non ha ancora rescisso, ma per il semplice motivo che è lui a non volerlo fare fino a quando non avrà la certezza di poter sostituire il ricco contratto che lo lega al club di Shanghai con uno che comunque lo “accontenti”. I cinesi però non opporranno resistenza al momento di invalidare il vecchio accordo, né chiederanno indennizzi di sorta. D’altronde il divorzio consentirà loro di evitare il salasso di un contratto da un milione di euro al mese, concesso forse con eccessivo entusiasmo nella primavera scorsa. Il cattivo campionato dello Shenhua seguito alla firma (anche se Drogba il suo l’ha fatto, 8 gol in 11 partite giocate) e i dissidi all’interno del gruppo dirigenziale consigliano di voltare pagina. Il che vale anche per Nicolas Anelka , che tornerà a Londra per provare a risollevare il derelitto QPR, a dimostrazione che in Cina hanno avviato un repulisti in grande stile.


    LE MILANESI A questo punto tocca alla Juve aprirne una nuova di pagina. I tempi sono maturi, il frutto è lì da cogliere. Se in corso Galileo Ferraris vorranno farlo. Persone bene addentro alla vicenda assicurano che le richieste della coppia Frelot-Drogba sono compatibili con la politica del club del presidente Agnelli . Quindi nulla osta all’affondo finale, anche se non stupisce che la Juve ponderi con calma, considerando che l’ivoriano fino alla seconda metà di febbraio sarà impegnato in coppa d’Africa. Certo il rischio di un inserimento da parte di altri club resta plausibile. Del MIlan si è già ampiamente detto, tutto è subordinato alle eventuali partenze di Robinho e Pato. Ieri circolava anche una voce sull’Inter, che entrerebbe in scena in caso di cessione di Wesley Sneijder. Rumor tutto da verificare, considerato che a Milan, sponda nerazzurra, hanno puntato in maniera decisa sullo svecchiamento della rosa, però il ruolo in effetti risulta un po’ scoperto.

    AGO DELLA BILANCIA L’impressione, comunque, è che la Juve detti le regole del gioco in questa trattiva. Almeno in ambito italiano. La finora presunta concorrenza del Milan potrebbe ad esempio essere sgonfiata con la disponibilità a trattare il passaggio di Fabio Quagliarella in rossonero. Il napoletano, più di Alessandro Matri, pare stuzzicare i rossoneri. L’idea dei vertici bianconeri era di collocarlo sul mercato in estate, ma il giro di bomber in atto potrebbe favorire un’accelerazione.

    LA SCORCIATOIA Tornando a Drogba, anche all’estero non è che siano molti i club che possono permettersi Drogba, considerando oltretutto che quelli inglesi sono fuori dai giochi per volere proprio (il Chelsea) o del giocatore (tutti gli altri). Considerazioni che obbligano all’ottimismo, a meno che in casa bianconera non prevalgano i dubbi su una soluzione che ha un po’ i tratti di una scorciatoia e non di una via maestra nella strada che porta alla costruzione di una grandissima squadra. Però è un fatto che il più delle volte grazie alle scorciatoie si arrivi prima...
    (Gianni Lovato - Tuttosport)


    Primarie del Milan: al lavoro per gli addii, poi Drogba?
    Porte aperte al futuro. Il Milan si prepara a vedere le offerte per Pato e Robinho, ma temporeggia sul tema delle sostituzioni. E se Galliani parla tanto e dice poco vuol dire che il sacrificio dei brasiliani è sempre più probabile. A patto che le offerte, ovvio, siano adeguate alle aspettative del club di via Turati. E ciò spiega l'attuale cautela. Ma è interessante notare come ieri l'a.d. rossonero abbia chiarito in Lega la sua strategia per i prossimi giorni.

    Confermato che lunedì sarà a Rio de Janeiro, ecco un'anticipazione: «Vediamo, vediamo, incontrerò la prossima settimana i signori del Corinthians». E su Robinho... «Vuol tornare in Brasile perché la sua famiglia è la, Io spero di convincerlo a restare. Non è arrivata nessuna seconda offerta del Santos, la prima sì ma la seconda no». Traduciamo: i 5 proposti sono stati rifiutati e il Milan non scende sotto quota 10. Ma poi chiarisce: «Prenderemo la nostra decisione in sintonia con i giocatori, da buoni amici».

    Il boom del calcio brasiliano non lo sorprende: «Non è legato ai Mondiali del 2014 che si svolgeranno in Brasile. «Più che i Mondiali incide la crescita dell'economia brasiliana, è cresciuto tutto il Paese e sono aumentati le sponsorizzazioni, i diritti tv, cose che oggi si possono permettere i club brasiliani era impensabile un paio d'anni fa, basti pensare che oggi il Corinthians è campione del mondo, qualcosa vorrà pur dire».

    La strategia In ogni caso ribadisce il piano successivo: «L'ho già detto tante volte, anche se resta uno solo su due dei nostri fra Pato e Robinho, non prendiamo nessuno. Poi se dovessero andare via entrambi è chiaro che qualcosa faremo. Vediamo, siamo ancora in dicembre, il mercato del Brasile chiude il 15 aprile».

    Sogno Drogba Si defila, invece, sull'ipotesi-Drogba. «Non commento le voci, me l'ha insegnato un vecchio presidente del Barcellona». Nemmeno su Pastore? «Nessun commento». Fumata nera per Armero e Seedorf... «Armero? Mai pensato di prenderlo, non è che non mi piaccia»...». Il ritorno di Seedorf? «Non esiste, continua a giocare in Brasile». E su Balotelli... «È normale che un dirigente di un club come il Milan debba sapere cosa succede in Europa». «Strootman? Tanti giocatori ci piacciono, ma fra piacere e acquistare…».

    Il pareggio Infine un'osservazione sui conti rossoneri. Finalmente in pari dopo i sacrifici estivi di Ibra e Thiago Silva. «Il bilancio del Milan sta benissimo, è infinitamente migliore di quello delle grandi squadre italiane, è in utile. È un bilancio molto buono malgrado l'Irap, tassa che non c'è altrove. Quello sportivo vediamo. Facciamo il possibile nel contesto generale dell'Italia. Il Milan è assolutamente in linea con il Fair Play finanziario».

    (Carlo Laudisa - Gazzetta dello Sport)


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