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  • El Shaarawy ride a metà:| 'Era un derby da vincere'

    El Shaarawy ride a metà:| 'Era un derby da vincere'

    Poteva essere la serata perfetta. Il gol nel derby dopo la vittoria contro i marziani del Barcellona. Il primo nella sua (breve) carriera rossonera. Stephan El Shaarawy ha assaporato il gusto dolce del successo quasi per un tempo e mezzo, fino a quando Schelotto non ha deciso di rovinare la festa rossonera. Finisce in parità, ma il Milan può consolarsi con la classifica: la banda di Allegri resta in terza posizione (in attesa di sapere che cosa farà la Lazio stasera) ma soprattutto mantiene un punto di vantaggio sui nerazzurri. Silvio Berlusconi ha scelto la partita sbagliata per accomodarsi in tribuna insieme ai nipotini. Avrebbe fatto meglio a presentarsi mercoledì sera.

    Mario? No! Il Faraone Eppure il Faraone aveva apparecchiato tutto come meglio non avrebbe potuto. Tutti aspettavano Balotelli, protagonista designato, invece è arrivato lui. Ha segnato dopo una ventina di minuti, raccogliendo un invito di Boateng dopo una cavalcata delle sue sulla fascia sinistra. Tiro di destro e poi subito a festeggiare sotto la curva, prima l'esultanza speciale con Prince e poi la mano sul cuore. El Shaarawy non segnava dal 27 gennaio (Atalanta-Milan 0-1) e le statistiche dicono che non l'aveva più messa dentro da quando era arrivato Balotelli. Mario andava a mille e Stephan invece aveva dimezzato la sua velocità, come se il nuovo arrivo facesse da tappo alle bollicine faraoniche. El Shaarawy invece è tornato al centro della scena nella partita che doveva essere di Balo. «Segnare è stata una grandissima soddisfazione, è il mio primo gol nel derby, la mia idea era quella di calciare subito. Mi dispiace per il pareggio, era una partita da vincere, non l'abbiamo chiusa. Balotelli è un grande campione, si rifarà. Il rinnovo? Non so ancora nulla. Il Barcellona resta la più forte del mondo, dovremo ripetere la partita perfetta di San Siro».

    La prima volta Il gol nel derby gli mancava, era il suo piccolo cruccio in una stagione così. Ieri ha fatto il solito lavoro double face: attacco e copertura, un movimento continuo per dare una mano in difesa e farsi trovare sempre pronto in attacco. Ha tentato di fare anche l'assistenza, battendo l'angolo per la testa di Balotelli pochi minuti dopo la rete dell'1-0. Se Handanovic non avesse fatto il miracolo forse la partita avrebbe preso un'altra piega. E forse non sarebbe nemmeno arrivato Schelotto a rovinare la festa di El Shaarawy.

    Quota 16 Di sicuro il Faraone non può essere pienamente soddisfatto, perché un gol senza la vittoria è un brodino insapore. Però, al di là del risultato, il Milan può gioire perché Stephan è tornato. Ha segnato la rete numero 16 in campionato (19 in stagione), ha dimostrato agli scettici che non è la convivenza con Balotelli il suo problema, semmai la stanchezza e quel fastidio al ginocchio che ogni tanto torna a tormentarlo. Stephan ha tirato la carretta per mesi, quando il Milan era ancora un cantiere con la scritta «lavori in corso». Ha giocato tutte le partite possibili fino a quando non è stato costretto a fermarsi per un infortunio (Allegri l'ha risparmiato solo contro il Parma). In campo non si risparmia mai, normale che a un certo punto abbia subito una flessione. Ieri però sembrava tornato quello di inizio stagione. Letale e sempre pronto a sacrificarsi. Al derby non è bastato, ma un El Shaarawy così sarà prezioso nelle prossime partite, quando il Milan dovrà affrontare quasi tutti gli scontri diretti.

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