Elkann e Della Valle, botte da orbi: 'La tua azienda è un nano'; 'E tu scappi..'
LE PAROLE DI OGGI DI JOHN ELKANN - John Elkann, presidente di Fiat e primo azionista di Via Solferino, parla a margine di un convegno della Fondazione Agnelli, dopo la lettera inviata da Diego Della Valle ai consiglieri di Rcs: "Non posso pensare che Della Valle abbia preoccupazioni su Rcs, penso che la Tod’s lo preoccupi. La Tod’s va male, è giù del 20% rispetto da inizio anno. Rispetto ai suoi concorrenti Prada, Armani, Lvmh e Kering è un nano. Un’azienda di dimensioni piccole e non sta andando bene".
LA REPLICA DI DIEGO DELLA VALLE - Pronta, la replica del patron della Tod's: John Elann? Potrebbe venire a visitare la Tod's e anche rimanere per uno stage, visto che ha molto tempo libero, così potrà imparare cosa vuol dire lavorare per davvero. Con un Paese che vive una situazione drammatica, invece di essere pronta a dare il massimo appoggio, è scappata nella penombra per sistemare al meglio i propri affari personali. Chi si comporta in questo modo non merita nessun rispetto".
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IL PRECEDENTE DELLA SCORSA SETTIMANA - In campionato, dopo il pirotecnico 4-2 in rimonta per i viola nel match d'andata, l'appuntamento è per il 9 marzo allo Juventus Stadium. E oltre al match del girone di ritorno in Serie A, a breve potremmo assistere anche a un doppio appuntamento negli ottavi di Europa League, se entrambe le squadre riusciranno a superare i sedicesimi di finale. Ma ai piani più alti, l'eterna sfida fra Juventus e Fiorentina prosegue. Certo, l'argomento non è il calcio, ma il duello a distanza fra la famiglia Agnelli/Elkann, proprietaria della Juventus, e la famiglia Della Valle, proprietaria della Fiorentina, si arricchisce di un nuovo episodio, dopo le punzecchiature dei mesi scorsi.
L'ATTACCO DI DIEGO DELLA VALLE - Questa volta è Diego Della Valle, ai microfoni di Ballarò (Rai 3) ad attaccare: "Vista dall’Italia, è il mio punto di vista da italiano, direi che la famiglia Agnelli, insomma questi spettacolosi, spettacolari vacanzieri con poca voglia di lavorare dovrebbero fare un grande monumento a Marchionne. Gli italiani invece non devono certamente fare un monumento nè a Marchionne e tantomeno agli Agnelli. Come italiano direi che non è stato piacevole vedere in un momento in cui serve essere tutti compattati su un progetto di rilancio del Paese vedere che un’azienda e una famiglia che hanno avuto così tanto dall’Italia e dagli italiani se la scappa via alla chetichella solo perchè gli fa più comodo".
