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    Empolimania: adesso è un altro Empoli, Iachini esalta le virtù 'nascoste' di questo gruppo

    Empolimania: adesso è un altro Empoli, Iachini esalta le virtù 'nascoste' di questo gruppo

    • Carlo Alberto Pazienza
    Alzi la mano chi fra voi pensava che in sole due gare e due settimane e mezzo di lavoro, Beppe Iachini potesse raccogliere quello che il suo predecessore, Aurelio Andreazzoli, aveva raccolto in quasi tre mesi. Probabilmente a questo appello virtuale nessuno risponderà presente, ma non tanto per sfiducia nei confronti del tecnico marchigiano, quanto piuttosto perché il pensiero generale era che questa squadra avesse mostrato già tanto, pur ottenendo molto meno di quello che effettivamente meritasse, e che per assorbire e metabolizzare il cambio di guida tecnica ci sarebbe voluto un bel po’. Invece Iachini ha sorpreso tutti sin da subito, riuscendo ad esaltare nei suoi giocatori quelle caratteristiche che in molti pensavano non fossero nelle loro corde. Sul gioco, effettivamente, c’era poco da migliorare: Andreazzoli, da questo punto di vista, aveva stupito tutto. A mancare erano state forse umiltà, concentrazione e una grande organizzazione difensiva. Non sappiamo se l’ex mister di Palermo e Sassuolo tra le altre, abbia portato in Toscana una sorta di bacchetta magica, fatto sta che in 180’ in cui si è seduto sulla panchina degli azzurri ha portato a casa 6 punti su 6, ridato fiducia e consapevolezza alla squadra, riacceso le speranze di una salvezza che sembrava già a rischio.

    E contro l’Atalanta è riuscito a mettere in pratica il meglio della sua filosofia tattica, senza rinunciare ai dettami di bel gioco impartiti da Aurelio. Ha cambiato forma alla squadra lanciando a sorpresa il 3-5-2, suo marchio di fabbrica, e lasciato in panchina i giocatori come Acquah, Antonelli e Zajc, su cui Andreazzoli aveva puntato sin dall’inizio. Scelta che si è rivelata vincente, perché i sostituti, in particolare Pasqual e La Gumina, si sono rivelati fondamentali nella vittoria in rimonta sui bergamaschi. Una citazione a parte la merita proprio l’ex attaccante della primavera del Palermo, letteralmente rigenerato dalla cura Iachini: l’impegno e la grinta il 20 azzurro ce li aveva sempre messi, a mancare però erano stati qualità e concretezza. E il gol, finalmente arrivato accompagnato da una esultanza liberatoria. Il nuovo Empoli di Iachini sta dunque mostrando di avere altri doti, quelle che servono per salvarsi. Il cammino è lungo e di strada da fare ce n’è ancora molta, ma che questa squadra avesse le qualità per giocarsi le chance salvezza con squadre al suo livello, con Andreazzoli o Iachini alla guida, lo avevamo sempre sostenuto. La speranza è che la formula giusta per fare i punti che servono e di stupire con qualche altro risultato a sorpresa, sia stata definitivamente trovata. 

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