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  • Europa League: onore a questa commovente, pazza, incredibile Inter

    Europa League: onore a questa commovente, pazza, incredibile Inter

    Una partita pazzesca. Tanto quanto questa commovente, ammirevole, incredibile Inter che esce a testa alta dall'Europa League dopo avere rimontato al Tottenham i tre gol dell'andata, dopo averne segnato addirittura quattro agli Spurs che passano grazie alla zampata di Adebayor.

    Peccato, peccato davvero. Perchè, stasera, San Siro ha visto in azione l'Inter più bella della stagione e gli applausi scroscianti dei suoi tifosi ne sono la dimostrazione tangibile, mentre non ci sono più parole per lodare il gigantesco Javier Zanetti, autentico immortale del calcio.

    Il rammarico per l'eliminazione è direttamente proporzionale alla consapevolezza che, se non avesse sbagliato completamente la gara di White Hart Lane, la squadra di Stramaccioni avrebbe sicuramente passato il turno, soprattutto dopo avere entusiasmato il proprio pubblico con queste due ore di battaglia, generosa e sfortunata.

    Se a Londra avesse giocato con la stessa determinazione, la stessa ferocia agonistica, lo stesso orgoglio, mai e poi mai il Tottenham sarebbe entrato nei quarti.

    Se, prima di scendere in campo a Londra, Stramaccioni non avesse sbagliato l'approccio psicologico affermando che, comunque, la cosa più importante della stagione è il terzo posto, la squadra avrebbe onorato l'Europa League come l'ha onorata stasera, con una prestazione all'altezza dei suoi 105 anni di storia.

    L'emblema di una squadra che vive su un ottovolante è Antonio Cassano, assolutamente il migliore in campo. La prova del barese è stata la migliore della stagione: centoventi minuti durante i quali l'ex rossonero ha sciorinato tutto il suo repertorio: gol, assist, dribbling, lanci traccianti. Un autentico incubo per gli uomini di Villas Boas.

    Se Cassano e l'Inter giocassero sempre così, non sarebbero condannati ad un'altalena di risultati che li ha inopinatamente portati fuori dall'Europa. Stramaccioni ha pagato lo scotto del noviziato, ma, dopo una partita come questa, ha il dovere di insistere. Nessuno misconosce le difficoltà, gli infortuni, le squalifiche, gli sbagli sconcertanti che la società ha commesso sul mercato estivo 2012 e su quello invernale 2013. Ma, stasera, l'Inter ha trovato finalmente un'identità: smarrirla di nuovo, sarebbe un'autentica jattura. Oltre che un errore imperdonabile.

    Xavier Jacobelli

    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

     

     

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