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Fassone rilancia, il Milan sogna anche uno stadio tutto suo: gli scenari

Fassone rilancia, il Milan sogna anche uno stadio tutto suo: gli scenari

  • Federico Albrizio
Il Milan sogna in grande, non solo sul mercato: gli sforzi compiuti per consegnare a Montella già dieci nuovi innesti (e altri ancora in cantiere) hanno temporaneamente spazzato via i dubbi che aleggiavano sulle reali disponibilità economiche della proprietà cinese, che ora sogna anche di regalarsi una nuova 'casa'. Nulla a che fare con la sede Casa Milan, rispunta l'ipotesi di uno stadio tutto rossonero, che sia San Siro o un nuovo impianto. Ne ha parlato l'ad Marco Fassone: "Occorre accordarsi in tre: noi, Inter e Comune. A inizio agosto ci rivedremo, ma noi non sappiamo ancora se prenderemo la strada di San Siro o quella di un impianto di proprietà. Al momento le reputiamo percorribili entrambe. Di certo vogliamo arrivare a fine stagione con un progetto approvato e capire chi farà cosa".

NUOVE NORME - Presto dunque un incontro per stabilire con la controparte nerazzurra il da farsi, anche se almeno nel breve periodo ovviamente le due squadre proseguiranno la coabitazione, ma lo stesso Fassone ha lasciato intendere che già a medio termine nei piani del Milan possa esserci qualcosa di più: "Ho un progetto davanti che mi piacerebbe portare avanti almeno in un medio periodo. Abbiamo un piano di cinque anni e dentro non c'è ancora lo stadio, che mi piacerebbe prima o poi aggiungere". Un'idea che potrebbe diventare dunque un progetto concreto nei prossimi mesi, un nuovo tentativo dopo quello effettuato da Barbara Berlusconi al Portello e naufragato: non semplice strappare il consenso al Comune che si è sempre mostrato restio di fronte a questo scenario, ma gli ultimi sviluppi legislativi possono favorire l'operazione come già accaduto per la Roma. Risale ad aprile infatti il decreto legge numero 50, che introduce due novità importanti per la realizzazione di nuovi impianti sportivi, la prima delle quali riguarda lo snellimento dell'iter burocratico per la presentazione del progetto dopo lo studio di fattibilità. Decisamente più interessante la seconda riferita alle strutture realizzabili attorno all'impianto, che possono essere "con destinazione d'uso diversa da quella sportiva, complementari e/o funzionali al finanziamento e alla fruibilità dell'impianto", ora anche ad uso abitativo: rimossa infatti la dicitura "comunque con esclusione della realizzazione di nuovi complessi di edilizia residenziale", attorno al nuovo stadio dunque potrebbe essere realizzato infatti un vero e proprio complesso abitativo di proprietà della stessa società sportiva, il che potrebbe garantire al club un notevole introito a lungo termine.

NUOVO IMPIANTO: DOVE FARLO? - Tre soluzioni dunque per il futuro per i rossoneri: restare a San Siro con l'Inter, da soli o trasferirsi in un nuovo stadio, tutte percorribili come giustamente sottolineato da Fassone. Ma dove potrebbe realizzare l'eventuale nuovo impianto il Milan? Individuare la zona adatta non sarebbe semplice, con il discorso Portello archiviato e le aree Expo che saranno dedicate al polo scientifico dell'Università Statale di Milano. Il progetto richiederebbe una metratura notevole, adeguata a contenere uno stadio da almeno 40-50mila posti e attività collaterali commerciali (o strutture abitative, come concesso dal nuovo decreto legge): al momento ipotesi, non poi così lontane però dai pensieri del Milan cinese, come testimoniano le parole di Fassone e il recente incontro con il Ministro dello Sport Luca Lotti. Un nuovo stadio per il Diavolo, il vecchio tormentone torna a fare capolino in un'estate già rovente per il mercato.

@Albri_Fede90

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