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  • Fiorentina, Cerci aspetta la primavera...

    Fiorentina, Cerci aspetta la primavera...

    • Luca Cellini

    'Contro la Lazio ho visto Cerci un po' meglio. Sarà la primavera...'. Così sabato scorso il tecnico della Fiorentina Delio Rossi in conferenza stampa. Il tecnico, con il 'Thierry Henry di Valmontone', ha usato sempre il metodo del bastone e della carota, non risparmiandogli qualche tribuna o qualche mancata convocazione, soprattutto perché a gennaio si aspettava che la società gli 'regalasse' la sua cessione. Non essendo stato accontentato, e soprattutto non avendo altri attaccanti a propria disposizione, ha provato a reinserirlo gradualmente come seconda punta, non ritenendolo capace di dare una mano dietro nel 3-5-2. Solo che le prestazioni di Cerci sono state tutt'altro che positive, con l'aggravante come ormai il rapporto del giocatore con la piazza è irreparabile. Certo, c'è ancora chi sostiene che l'ex anche di Atalanta e Pisa possa essere utile alla causa viola da qui a fine stagione; soprattutto chi, impaurito da una classifica ancora preoccupante, non vede in Ljajic o nei carneadi della Primavera qualcuno che possa supportare o Jovetic o Amauri, in caso di altre assenze in fase offensiva.

    Con quella battuta, Delio Rossi ha voluto anche sottolineare come Cerci sia un giocatore che, soprattutto nelle ultime stagioni, ha dimostrato di poter fare la differenza in due stagioni su quattro: la primavera, appunto, e l'autunno. E' successo lo scorso anno, e in questo inizio di torneo, quando qualcuno, evidentemente esagerando un pochettino, lo aveva candidato alla Nazionale italiana. Può un giocatore che per infilarsi le scarpe, la maglietta e apporre sul suo capo riccioluto una sorta di 'passata' che contenga i lunghi capelli, impiega oltre cinque minuti - tanto da venir duramente ripreso da staff tecnico e team manager -, essere considerato un serio professionista? Eppure ieri, quando un lungo silenzio ha pervaso il 'Franchi', ammutolitosi all'infortunio di Stevan Jovetic, Cerci ha dato questo spettacolo di sé. Spettacolo che naturalmente gli è valso il primato di fischi, al suo ingresso in campo.

    Poi c'è anche chi fa la morale a chi fischia un giocatore viola, dimenticandosi che se uno paga il biglietto, pur nel rispetto reciproco, può fare ciò che vuole. Evidentemente ieri Delio Rossi non si è accorto che alla primavera mancano ancora quasi due settimane, e fino a quel momento il letargo del 'twittatore' più implacabile dello spogliatoio non può che prolungarsi. Allo scoccare del 21 marzo prossimo, siamo sicuri che il comportamento di Cerci cambierà. Nel frattempo la Fiorentina giocherà altre tre partite, di cui una il 17, mica banale, contro la Juventus. Non è possibile, per caso, chiedere di posticipare la gara contro i bianconeri?

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