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  • Fiorentina: il fantasma di Aquilani

    Fiorentina: il fantasma di Aquilani

    • Luca Cellini

    Due le notizie positive per Alberto Aquilani in questi primi tre mesi di stagione: nessun infortunio patito o all'orizzonte, a differenza delle tremende sofferenze subite nell'ultimo lustro della sua carriera spesa fra top club italiani e Liverpool, e rendimento migliore degli avversari nello stesso ruolo affrontati con la maglia della Fiorentina. Proprio da quest'ultimo assunto parte la difesa del tecnico gigliato Vincenzo Montella, dagli attacchi di media e tifosi nei confronti del Principino nativo di Roma, e cresciuto nel settore giovanile giallorosso, che però sembra essere caduto in un vortice quasi senza fondo dopo il fortunoso gol messo a segno a Copenaghen contro la Danimarca ad inizio ottobre, che ha consentito all'Italia di raggiungere il primo posto nel raggruppamento di qualificazione ai prossimi Mondiali di Brasile 2014. Dalla sfida successiva contro l'Armenia a Napoli, passando per le prestazioni opache contro Juventus, Chievo, Napoli e Milan, Aquilani sembra il fantasma di sé stesso, come se qualcuno ne avesse rapito l'essenza tecnica e caratteriale.

    Il c.t. della Nazionale azzurra Cesare Prandelli fu abbastanza esplicito nel post gara del San Paolo del 15 ottobre scorso: ma piu' titolari nell'Italia giocatori che non mostrano personalità quando vengono chiamati a fare il salto di qualità. Il riferimento al numero 10 viola era sembrato più che un indizio, visto che lo stesso Aquilani aveva perso il pallone sulla trequarti in grado di mandare sullo 0 a 1 gli armeni, non avendo poi mai la forza lo stesso centrocampista gigliata di invertire il suo rendimento. E nel bel successo sui bianconeri di cinque giorni più tardi, la Fiorentina faceva registrare una prestazione assai scadente del prodotto di Trigoria, che uscito sullo 0 a 2, doveva assistere alla rimonta dei suoi compagni dalla panchina, dopo essere stato graziato dal direttore di gara, il signor Rizzoli, per un brutto fallo su Pirlo. Stessa cosa accaduta sabato scorso contro il Milan quando Mazzoleni non ha mostrato il secondo giallo ad Aquilani per un'entrataccia su Balotelli.

    Ma cosa sta accadendo all'ex anche di Juve e Milan? I brutti falli commessi spesso in maniera gratuita ne testimoniano una mancanza di condizione fisica eccellente, eppure Aquilani è una pedina inamovibile per Montella, a fronte anche di infortuni più o meno a catena in quella zona del campo: da Ambrosini a Pizarro, passando per Borja Valero e Bakic. Se ci fosse però un dottorato di ricerca sul perché certi giocatori non riescono a fare mai il decisivo salto di qualità, uno dei casi da approfondire sarebbe certamente l'erede in maglia viola di Giancarlo Antognoni, più o meno stessa zona del campo coperta, e stesso numero di maglia. Come è possibile che ogni volta che è chiamato alla definitiva consacrazione, il socio nella Primavera della Roma di Daniele De Rossi, fallisce l'esame? Questo Aquilani può essere utile alla causa di Cesare Prandelli in vista dell'avventura mondiale dell'estate prossima in Brasile? La Fiorentina deve rinnovargli il contratto in scadenza giugno 2015? In attesa delle risposte domani il classe 1984 romano sarà al centro del campo per i gigliati in Romania contro il Pandurii. Chissà che nella terra del mistero di Dracula, non si riesca a capire chi ha rapito il vero Alberto Aquilani.

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