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  • Fiorentina, Cognigni: 'Chiesa non va via a gennaio, su Borja Valero...'

    Fiorentina, Cognigni: 'Chiesa non va via a gennaio, su Borja Valero...'

    Il presidente esecutivo della Fiorentina Mario Cognigni ha parlato in occasione della cerimonia di consegna del premio giornalistico "Estra per lo sport", affrontando in primis il discorso stadio. Ecco le sue dichiarazioni riportate da violanews.com: "Abbiamo come Fiorentina esattamente chiara la necessità: avere delle infrastrutture importanti di proprietà è un discorso fondamentale per la crescita. Noi stiamo cercando di portare a casa un progetto che è sicuramente significativo, anche se non sappiamo esattamente con quali tempi perché purtroppo non dipende da noi. Abbiamo bisogno di tempi certi, sia noi che il Comune: siamo consapevoli che sia una necessità per tutti. Il calendario facile? Non sono d’accordo: il calcio italiano ha dimostrato che ogni partita ha una storia a sé, che gli equilibri sono veramente instabili ed è necessaria sempre la massima concentrazione contro ogni avversario. Diego Della Valle? Non è una sorpresa per me, è l’azionista unico di riferimento della Società e ha tutti i diritti di partecipare e verificare quello che i suoi dipendenti portano avanti. Se vogliamo muoverci un appunto è questo: esserci rilassati un po’ sulla creazione di uno spazio dedicato alla crescita dei giovani. Se vogliamo crescere e dobbiamo farlo, è necessario che abbiamo basi solide sin dall’inizio e i tempi saranno meno lunghi. Siamo già alla ricerca di un’area adatta per le nostre esigenze. Chiesa? A gennaio scorso ha ritenuto in maniera autonoma di firmare con noi fino al 2021, quindi è difficile pensare possa cambiare idea in sei mesi. Borja Valero? Sempre esemplare a Firenze, dentro e fuori dal campo. Le sue riflessioni lasciamole a lui".

    Sul coinvolgimento della famiglia Della Valle: "Quando la squadra partecipa a un campionato di Serie A diventa tutto più bello e complicato. Si tratta di un intrecciarsi continuo: noi non rappresentiamo solo la Fiorentina, ma gli umori e le aspettative di una città intera. Il colore viola è di Firenze. Noi siamo arrivati ormai da quindici anni, raccogliendo un’eredità pesante, perché abbiamo dovuto ricominciare da capo. Abbiamo cercato di puntare al riportare la squadra nel palcoscenico che meritava, in una Serie A che non c’era più e in Europa". 

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