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  • Fiorentina-Dnipropetrovsk: caso diplomatico con gli ucraini?

    Fiorentina-Dnipropetrovsk: caso diplomatico con gli ucraini?

    • L.C.

    Se il clima alla vigilia di Fiorentina – Dnipropetrovsk, ultimo match del girone di qualificazione di Europa League è stato improntato al massimo del fair play, con i complimenti del tecnico della formazione ucraina, Juande Ramos, spagnolo, alla squadra gigliata, composta da svariati elementi di scuola ispanica dal punto di vista calcistico, e dai saluti fatti proprio all'ex tecnico del Real Madrid da parte di alcuni elementi della rosa viola, al termine della rifinitura di Konioplyanka e compagni, come ad esempio Joaquin, Alonso e Munua; meno bene vanno le cose a poche ore dal fischio di inizio. Infatti se ieri non è mancato il nervosismo del delegato Uefa quando al portiere del Dnipropetrovsk è stata chiesta un'innocua domanda sulla partita, e gli effetti che questa potrebbe avere sull'umore degli ucraini, che in patria stanno affrontando un periodo difficile dal punto di vista politico e sociologico, dopo i recenti fatti accaduti a Kiev, come la distruzione di una statua di Lenin; in Fiorentina ci si interroga su come comunicare i messaggi alla tifoseria del Dnipro durante la gara: in ucraino, come la società ospite vorrebbe, o in russo, come la Uefa imporrebbe. La differenza non è sottile proprio per le difficoltà politiche che sta attraversando la patria di Yulia Timoschenko che è incarcerata da alcuni anni in quanto leader dell'opposizione all'attuale governo. Dirigenti della Fiorentina hanno anche telefonato nelle ultime ore alla sede Uefa di Zurigo per chiedere delucidazioni sulla prassi e non incorrere in problemi di ordine pubblico stasera. 

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