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  • Fiorentina, qui Moena:| Promossi e bocciati del ritiro

    Fiorentina, qui Moena:| Promossi e bocciati del ritiro

    • Luca Cellini

    Con l’amichevole di questo pomeriggio presso il centro sportivo ‘Cesare Benatti’ di Moena, la Fiorentina guidata da Vincenzo Montella completa la prima parte di ritiro della rosa gigliata fra le montagne della Val di Fassa. Un piccolo bilancio dei giocatori a disposizione da quest’anno del tecnico nativo di Castello di Cisterna che, riprenderanno a lavorare, al termine della sfida al Verona, dopo tre giorni di pausa, il prossimo 31 luglio.

    Promossi:
     
    Mounir El Hamdaoui: Uno degli uomini più inseguiti sul mercato dalla storia recente viola, ha già avuto il primo intoppo, visto che seguendo il Ramadan, può allenarsi solo una volta al giorno. Però il marocchino, nativo olandese, ha già messo in mostra colpi ad effetto - vedi gol da venticinque metri contro il Vigonovo - e buon intesa con i compagni. Se il buongiorno si vede dal mattino…
     
    Max Taddei: Mentre nel calcio italiano si continua a cercare lo straniero dal nome esotico, proprio il pallone nostrano fornisce talenti unici, che magari per colpa di dirigenti distratti, si perdono in categorie inferiori. E così serve un mercato a rilento, come quello in casa Fiorentina, per veder rispuntare un centrocampista coi fiocchi, cui manca solo la chance ad alti livelli. Altro che i Lazzari, gli Olivera ed i Vargas, i viola hanno un interno di centrocampo in rosa che solo due anni fa ha condotto i gigliati ad una semifinale scudetto Primavera ed ad una coppa Italia. Ritiro ‘coi fiocchi’ per l’ex Carrarese, che ha mostrato saggezza tattica e impeccabile comportamento sia fuori che dentro il campo.
     
    Leonardo Capezzi e Axel Gulin: Il primo è il capitano della Nazionale azzurra Under 20, il secondo un classe ’95 punto di forza la passata stagione degli Allievi e convocato già in Under 17 e Under 18. Hanno stupito tutti per applicazione e spirito di sacrificio. Magari in stagione collezioneranno ‘zero’ convocazioni in prima squadra, ma hanno ricevuto già gli elogi dello staff tecnico di Montella per come si sono inseriti e per la loro professionalità.
     
    Rimandati:
     
    Facundo Roncaglia: La grinta c’è. L’applicazione pure e la buona volontà non gli fa difetto, vist che ha accorciato sensibilmente le vacanze, dopo la Libertadores, per essere in ritiro coi compagni. Manca però ancora la conoscenza del calcio italiano, che non gli permetterà certe leggerezze difensive come quella del secondo tempo contro il Vigonovo che poteva costargli l’espulsione ed un rigore per gli avversari.
     
    Stevan Jovetic: Il montenegrino triste è già stato descritto da qualcuno come un giocatore che vuole fuggire. Parliamoci francamente: chi non lo farebbe in questa Fiorentina? La verità è che l’ex Partizan Belgrado aveva ricevuto tempo fa ben altre rassicurazioni sul progetto tecnico. Nei giorni all’ombra del Passo S. Pellegrino non ha mai mostrato il sorriso anche se ha messo in mostra un fisico da top player e una volontà da giocatore di primo livello europeo. E pensare cosa potrebbe fare con la mente libera. Se andrà via, la Fiorentina sarà, a prescindere da chi arriverà, più debole.
     
    Adem Ljajic: Il suo atteggiamento fuori dal campo non pare essersi modificato dal dopo scontro con Delio Rossi. Compagni e chi lo circonda in ritiro ne raccontano l’aria da ‘prima donna’ e quel senso ad estraniarsi dalla vita di gruppo. Qualche buona giocata, un paio di gol col Vigonovo, ma anche gli screzi con Vargas, qualche fischio preso da un gruppetto di tifosi, e l’allontanamento dall’amico fraterno Jovetic, con quest’ultimo stanco di stare dietro a questo ‘bambinetto’ viziato. 
     
    Bocciati:
     
    Juan Manuel Vargas: Il primo giorno litiga in allenamento con il neo compagno El Hamdaoui e con il tecnico Vincenzo Montella. Quest’ultimo lo riprende duramente tre giorni dopo per come svolge male la fase di recupero durante le ripetute su breve distanza. Nel pomeriggio dello stesso giorno discute animatamente con Ljajic, ripetendosi a distanza di tre giorni, sempre contro il giovane serbo. Considerare il peruviano ancora un professionista è fare un esercizio inutile. Ed è anche invendibile sul mercato, visto che è reduce da due pessime stagioni.
     
    Kenneth Zohore: Se qualcuno pensa che questo classe ’94 possa essere utile alla prima squadra, non lo ha visto allenarsi a Moena negli ultimi giorni. Fatica sulle ripetute, estrema difficoltà a capire tatticamente il calcio italiano, senso di sperdutezza per il campo. 
     
    Francesco Di Tacchio: Un milione di euro speso per questo ragazzone proveniente dall’Ascoli, giusto tre anni fa. Da quel primo ritiro, estate 2009, le cose non sono migliorate per lui, anche se gli va data l’attenuante di essere stato spesso impiegato come centrale difensivo. Poco utilizzato allo Juve Stabia, servirà un piccolo grande colpo di mercato per ‘piazzare’ questo ormai ex giovane centrocampista che sembrava dovesse stupire tutti al suo arrivo a Firenze.
     
    Matthias Lepiller: Va bene che è reduce da un infortunio, ma presentarsi in ritiro sovrappeso non è proprio da professionisti. Qualche giro di campo lento i primi giorni, qualche tocchetto con i compagni negli ultimi allenamenti, ma il giocatore che aveva fatto bene nello scorso girone di ritorno con il Verona sembra già essere scomparso. 
     

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