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  • Fiorentina, Rossi su Ljajic: 'Vi spiego come andarono le cose'

    Fiorentina, Rossi su Ljajic: 'Vi spiego come andarono le cose'

    Reduce da una stagione complicatissima alla guida della Fiorentina, Delio Rossi, si trova a vivere da spettatore questo inizio di campionato. L'ex tecnico viola, non ha infatti ricevuto proposte che lo spingessero a tornare in sella ed è ancora in attesa di quella giusta.

    A pesare, probabilmente, è stata anche la squalifica inflittagli per i pugno sferrati a Ljajic nel corso di Fiorentina-Novara, un episodio che fece molto discutere e sul quale è tornato attraverso le pagine di Pubblico: "Ho visto e rivisto quelle immagini cento volte. Mi sono guardato, ho ripensato a quel momento settimane e mesi. Ho vissuto tutto da dentro e da fuori. Sono costernato, dispiaciuto. Ora sembra tutto ancora fermo lì, a quel momento. Perché l'unico che ha pagato, sono stato io. L'unico che si è preso le colpe, sono stato io. Un supplizio troppo forte. Le parole di supporto mi hanno aiutato, ma pubblicamente la facciata da mantenere è sempre stata un'altra. Ho chiesto scusa a tutti, quando rivedrò Ljajic gli chiederò scusa. Ma il punto è un altro: non sono violento, sono una vittima; sono un buono, un uomo semplice, uno che non cura l'immagine e che lascia trasparire tutto quello che pensa".

    Allora, per settimane ci si chiese quali furono le parole del giocatore che fecero andare su tutte le furie il tecnico: "Sono state date tante versioni. Nessuna è vera. Non c'è stato insulto personale o parolaccia grave, non mi è andato il sangue alla testa per gesti da bambino: mi sono semplicemente arrabbiato. Lì, in quel momento, c'era da stabilire un ordine e l'ho fatto in maniera sanguigna. E, poi, comunque, la manata non l'ha mica presa lui, ma il mio collaboratore. Sono cambiato? No, dirò sempre quello che penso. Voglio continuare ad essere me stesso".

    Intanto a Firenze è tornato grandissimo entusiasmo: "La rivoluzione l'ho chiesta io e quello che si trova in mano Montella è farina del mio sacco. L’esonero è stato troppo, un’ingiustizia. Così si prende nettamente una parte, ci si schiera, su una vicenda che poteva essere gestita in altra maniera, meno traumatica per il sottoscritto. Volevano ripulirsi la faccia, e lo hanno fatto mandando via me: era la cosa più semplice da fare. Troppo semplice, e non si è pensato al valore umano delle persone in gioco. Si è buttato nel cestino un professionista, che ha cresciuto ragazzi, che ha fatto avanzare giovani talenti, che ha sollevato dalle loro sorti squadre e squadrette. Quello che fa Montella potevo farlo anch’io. Tornerei alla Fiorentina anche domani".

    Il nome di Delio Rossi è stato accostato a qualche panchina di Serie A ultimamente: "Cagliari? Beh, quando arriverà una proposta che mi soddisfa, l'accetterò. Deve essere una proposta che riguarda una programmazione a lungo termine e prenda in considerazione la mia storia. Ho detto no a Zamparini lo scorso anno quando esonerò Pioli".

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