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    Flop Donnarumma? Colpa del Milan e di Raiola! La medicina è la panchina

    Flop Donnarumma? Colpa del Milan e di Raiola! La medicina è la panchina

    • Antonio Martines

    E se si fosse trattato solo della classica fortuna del principiante? A volte è questo il pensiero che viene in mente a più di qualcuno quando si pensa alla carriera di Gigi Donnarumma, una carriera per certi aspetti già fenomenale, visto che stiamo parlando di un diciannovenne che ha collezionato oltre 100 presenze con la casacca del Milan e che è il titolare della Nazionale Italiana.

    Tuttavia il sospetto è che forse nei suoi confronti si sia un tantino esagerato nelle aspettative, soprattutto da parte di chi, in lui ha – o avrebbe - visto l'erede naturale di un certo Buffon. Perché è vero che Gigio a soli 16 anni fu in grado di stupire il mondo intero per le doti che riuscì a mettere in mostra in quella stagione d'esordio, ma è altrettanto vero, che da quella strepitosa base di partenza, la crescita non solo non è stata esponenziale come in tanti si aspettavano, ma addirittura in certi momenti è sembrato di assistere ad una vera e propria involuzione tecnica.


    Il grossolano errore nei minuti finali del derby perso domenica scorsa contro l'Inter, ha infatti scatenato in questa settimana una pioggia di critiche sia da parte dei tifosi che da parte dei giornalisti, come mai prima d'ora si era vista nei suoi confronti; soprattutto non con questa intensità e non con questa severità. Donnarumma sembra aver definitivamente dilapidato quell'enorme credito di fiducia che gli era stato concesso al momento della sua prodigiosa apparizione, in queste tre stagioni infatti non ha distribuito i dividendi sportivi che il Milan e i suoi tifosi si aspettavano, accontentando in compenso solo Raiola, che invece di dividendi dal suo punto di vista ne ha raccolti forse anche fin troppi.

    La gestione del ragazzo nel corso di queste tre stagioni, ha avuto più di qualche momento di difficoltà, derivante soprattutto dalle continue frizioni che si venivano a creare tra Raiola e una società da un'identità piuttosto confusa, perché nel frattempo si trovava in una fase di transizione di portata storica, visto che si è passati da Berlusconi a Elliott passando per Yonghong Li, vero e proprio vaso di coccio tra vasi di ferro che sembra averci rimesso le penne economicamente e forse non solo, visti i rischi che sta correndo.

    In questa girandola di dirigenti e presidenti, il Milan forse non ha avuto la lucidità necessaria per poter fare le giuste riflessioni su Donnarumma e le sue reali potenzialità di carriera, perché troppo spesso ha dato la sensazione di subire le continue ed esagerate richieste di Raiola, richieste che poi sono state tutte puntualmente accontentate. Tutto ciò, non potrà che aver fatto la felicità di Donnarumma (e di tutta la sua famiglia per le prossime generazioni) dal punto di vista economico, ma allo stesso tempo sembra averlo caricato di un un peso enorme dal punto di vista psicologico. Gigio infatti sembra un pallido ricordo rispetto a quel ragazzino sfrontato e sicuro di sé che si era visto nella prima stagione in rossonero.

    La verità è che gli è stata totalmente negata la possibilità di crescere con quella calma necessaria per un giocatore della sua età. Gli sta mancando in pratica quel periodo di rodaggio, che per esempio ebbe Buffon nella sua prima parte di carriera, quando giocava nel Parma vincente degli anni '90. E' evidente che questo per Donnarumma non era possibile, visto che è esploso fin da subito nel Milan, ovvero uno dei club più prestigiosi del mondo. Tuttavia questa “fortuna” si è rivelata essere un'arma a doppio taglio per la sua carriera, perché se da una parte gli ha offerto subito un palcoscenico prestigioso come quello di San Siro, dall'altro lo ha esposto a degli enormi potenziali rischi di bruciatura precoce, rischi che sembra stia vivendo in pieno proprio in questo difficile momento della sua carriera.

    E quindi? Quindi forse non rimane altro da fare che prendere una decisione che al momento risulterà sicuramente scomoda e impopolare per molti, ma che dal punto di vista strategico, potrebbe servire a salvare la carriera di un ragazzo, che dalla sua ha ancora tutto per poter sfondare sul serio. Forse è arrivato il momento che Donnarumma lasci almeno per qualche partita il posto da titolare a Reina, pazienza se si verrà a creare di nuovo una potenziale staffetta che già altre volte si è avuta nella storia rossonera, basti pensare a quella tra Galli e Pazzagli, oppure in tempi relativamente più recenti, tra Abbiati e Dida. Una scelta che avrebbe sicuramente il classico sapore amaro di una medicina indigesta per Donnarumma, ma si tratta pure sempre di una medicina che non potrebbe che fargli bene, visto che adesso deve trovare il coraggio di ammettere i propri errori e soprattutto di farne tesoro, con buona pace di Raiola.


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