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Furia social e disfattismo post-Spal: i finti tifosi sono peggio degli anti-Juve

Furia social e disfattismo post-Spal: i finti tifosi sono peggio degli anti-Juve

  • Marcello Chirico
Disfattismo esagerato, per certi versi pure fastidioso, oltre che immotivato. Eppure ha preso corpo ed é montato in maniera smisurata all'interno della famiglia bianconera subito dopo il pareggio con la Spal. 
 
Un pareggio che non é stato accettato ed ha minato le certezze (se mai le avevano avute) di una congrua parte della tifoseria bianconera: quella che popola prevalentemente social & blog e che quando inizia ad agitarsi riesce a destabilizzare tutto l'ambiente. Talvolta peggio dell'antijuventismo imperante. Perché le critiche sono giuste e sacrosante, soprattutto dopo una prestazione estremamente deludente come appunto quella di Ferrara, quando esondano intorbidiscono solo l'acqua.
 
Vincere per gli juventini sarà pure l'unica cosa che conta, però non può nemmeno venir data per scontata ogni volta. Anche quando si gioca contro la quartultima della Serie A, con 50 gol incassati fino a quel momento e, quindi, ritieni di potergliene rifilare almeno 3.
 
Ecco perché é seccato maledettamente a tutti lo 0-0 di Ferrara, perché nessuno lo aveva preventivato, dall'allenatore ai giocatori, credo nemmeno nessuno della dirigenza, per non parlare poi di noi tifosi, straconvinti di fare un sol boccone della Spal, nonostante qualche defezione di troppo ma con Higuain e Dybala in stato di grazia.
 
Poi però c'e' il campo, e quello talvolta ti frega, soprattutto quando ci entri convinto che possa essere una passeggiata, una pura formalità, e invece si rivela la classica buccia di banana, che - se ti va bene - ti fa perdere l'equilibrio ma non cadere. 
 
Un po’ com'e' accaduto sabato scorso alla Juventus, caduta in piedi. Prima di Ferrara aveva 4 punti di vantaggio sul Napoli, dopo Ferrara li ha dimezzati. Per mesi la squadra di Sarri ha fatto lei da battistrada, mantenendo l'esiguo vantaggio di un solo punto per 14 giornate di fila, dando l'impressione che quel gap, seppur risicato, fosse incolmabile: con quel gioco meraviglioso, troppo bello da vedere e in grado di far ammattire ogni avversario, nessuno sarebbe stato in grado di fermarne la corsa, o almeno questo ci avevano fatto credere.
 
Invece, ai primi di marzo, la situazione si e' improvvisamente ribaltata, e dopo un lungo inseguimento la classifica si e' capovolta. Un inseguimento lungo e faticoso, inframezzato pure da partite di Champions e Coppa Italia: a furia di giocare una partita ogni 3 giorni, è stato fisiologico pagarlo.
 
Ciò nonostante è bastato un pareggino con la Spal per far passare la tifoseria bianconera dall'euforia alla depressione, tanto più quando su giornali e tv senti ripetere come un mantra “campionato riaperto” e che De Laurentiis che ha brindato all'impresa compiuta dalla squadra di Semplici. Eppure, ripeto, i punti di vantaggio della Juventus sul Napoli sono attualmente 2, il doppio di quelli avuti fino all'altro ieri dalla Grande Bellezza partenopea proprio sulla Juve.
 
Tutta questa sfiducia nella tenuta della Juventus non la capisco, quasi il sorpasso fosse avvenuto per caso e non perché la squadra di Allegri si è impegnata, ci ha creduto ed é qualitativamente più forte e numericamente più attrezzata di quella di Sarri. Che giocherà anche bene, glielo riconosciamo tutti, ma è rimasta in corso per un'unica competizione su tre ed ora é pure costretta ad inseguire. 
 
Il calendario di Madama e' peggiore di quello del Ciuccio? Io so solo che il 22 aprile, giorno dello scontro al vertice, si giocherà a Torino e che la Juve si e' già aggiudicato quello dell'andata. A quello scontro diretto i bianconeri arriveranno dopo aver incontrato Milan, Benevento, Sampdoria e Crotone. Impossibile vincerle tutte? Sceglietevi sulla rete un better con le migliori quote possibili, e giocatevi le gare in cui la Juventus perderà altri punti, se ne siete cosi certi.

Se però dovesse andare diversamente, conservate lo stesso le ricevute delle scommesse perché magari, a tutte queste Cassandre, chiederemo conto dei loro vaticini.

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