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  • Gandini: 'La volontà del Milan è quella di restare a San Siro'

    Gandini: 'La volontà del Milan è quella di restare a San Siro'

    Umberto Gandini, dirigente del Milan, ha parlato al portale web tifosobilanciato.it della situazione degli stadi italiani:
     
    Ad inizio aprile è stato pubblicato Report Calcio 2013, una fotografia del nostro calcio professionistico. Dal dibattito emerso dopo la pubblicazione, la soluzione invocata sembra essere solo una, sempre la stessa: “facciamo presto ad approvare la legge sugli stadi”. Ci può raccontare la sua visione sugli stadi di proprietà e, nei limiti di quanto è possibile, la strategia del Milan per utilizzare anche questa leva per incrementare e diversificare i ricavi del Club?
     
    "Le squadre italiane, più di altre appartenenti ai cinque campionati (i Big-5) dipendono fortemente dai diritti televisivi e, nel caso delle grandi, dalla partecipazione alle competizioni europee. Purtroppo i ricavi di natura commerciale e quelli derivanti dallo sfruttamento dello stadio sono ancora marginali. Credo che lo slogan “stadio di proprietà” tragga però in inganno. Non è la proprietà dell’impianto che fa la differenza, quanto la possibilità di sfruttamento dello stesso da parte della squadra, incrementando l’offerta verso la clientela business (fatta anche di Sky Box), offrendo alternative interessanti al tifoso (il Museo della squadra, negozi per la vendita dei prodotti ufficiali, spazi per convegni ed incontri). Bisogna però fare attenzione a considerare gli esempi internazionali come automaticamente “importabili” sul nostro territorio. Penso a Milano e, nonostante sia forse la “capitale economica” del Paese, fatico a pensare di poter trovare lo stesso tessuto economico presente, ad esempio, a Monaco di Baviera. Tanto è vero che la Juventus, che pure è la squadra col massimo seguito di tifosi in Italia, ha prescelto il dimensionamento dell’impianto a 41.000 posti. Non so dire se sia stata una scelta corretta o sbagliata; posso pensare che abbiano perseguito l’obiettivo di avere un load actorcostantemente vicino al 100%, per avere il massimo beneficio nell’ambito di un investimento sostenibile per la squadra".
     
    "Per quanto riguarda Milano, credo che ci siano i presupposti perché la Città abbia due stadi. Il Milan vuole rimanere a San Siro e se ci fosse la possibilità di farlo diventare un impianto esclusivamente dedicato al Milan saremmo ben felici di studiarla e, laddove possibile, di rendere operativo un progetto. Probabilmente i vincoli che oggi ci impediscono di sfruttare appieno l’impianto (in particolare il reciproco rispetto delle necessità nostre e dell’Inter) verrebbero meno e, allora, potremmo incrementare la quota di ricavi da gare che attualmente temo sia arrivata quasi al massimo di quanto ci sia consentito ottenere nell’attuale situazione. Tornando al dibattito nazionale, vorrei però aggiungere che l’investimento su un nuovo stadio non è per tutti: occorre fare molta attenzione alla componente di indebitamento finanziario che viene generato, che deve essere alla portata del club".

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