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    Milanmania: Gattuso torna sulla graticola, solo la Champions può salvarlo da Gazidis

    Milanmania: Gattuso torna sulla graticola, solo la Champions può salvarlo da Gazidis

    • Carlo Pellegatti
    Ho dormito male e poco nella stanza fredda del piccolo hotel,non lontano da piazza Syntagma,a Atene. La delusione troppo grande, la sconfitta troppo bruciante, l'eliminazione troppo umiliante. E' vero, non è stato un Milan fortunato. Tanti palloni hanno sfiorato i pali della porta greca, un'autorete infernale, un rigore tra il molto dubbio e l'inventato, ma io ricordo  oltre ai tre gol, un'occasione per i greci dopo tre minuti e due salvataggi disperati di Reina, con Zapata acrobatico sulla linea di porta, e di Abate.

    "Chiedo scusa a tutti i tifosi!" così Rino Gattuso ha chiuso la conferenza stampa al termine del match. Insopportabile passare il prossimo lunedì, giorno dei sorteggi, come poco interessati spettatori, dopo aver stilato pronostici sul prossimo avversario. Umiliante trascorrere, a febbraio e marzo, vuote e lunghissime settimane con i giovedì liberi o con San Siro occupato solo dall'Inter. E' stata una brutta Europa League, ben peggiore della scorsa stagione,quando  il Milan dei Cinesi si era qualificato alla penultima partita, superato i trentaduesimi e perso contro l'Arsenal, a causa, e ci risiamo, di un sesquipedale errore arbitrale. E ora? Gattuso è tornato sulla graticola, anche se deve gestire una squadra con pochissime alternative ai titolari, qualcuno dei quali in brutte condizioni di forma mentale e fisica. Gli rimangono solo la Supercoppa e una qualificazione, ora più agevole, alla Champions League per evitare brutti pensieri a Gazidis & co. per la prossima stagione, anche se rientrare nell'Europa dei grandi solo per partecipare non è un pensiero entusiasmante. Oggi  infatti è ancora enorme il divario anche con molte squadre arrivate terze.

    I dirigenti intanto devono rinforzare la rosa, ma temo che, dopo l'eliminazione, entreranno solo un paio di giocatori, oltre a Paquetà. Gravissimo l'errore di non presentarsi da ibrahimovic con un contratto di 18 mesi più un ingaggio importante. Fattori che lo avrebbero convinto a tornare. Indispensabile la sua caratura tecnica e professionale per questa squadra Ancora più inspiegabile, se poi si puntasse su un pari età come Quagliarella. La sensazione triste è che si debba ripartire ancora da zero, o al massimo da... uno, vista la carenza di personalità di molti componenti della rosa. Dopo sei anni di inferno, di clamorose disavventure, di distacchi abissali dal primo posto in campionato, di partecipazioni rare e deludenti nella piccola Europa, l'odore dello zolfo e della cenere è diventato insopportabile, come il pensiero di essere l'unica squadra italiana a essere stata eliminata dalle Coppe. Quando finiranno questi anni bui, povero nostro  Milan? Non ci sono riusciti italiani e cinesi. Ora ci provano, con fatica, anche gli Americani. Fino a quando, povero nostro Milan?

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