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  • Giovani talenti: ecco Minelli, gioiello Fiorentina che studia da Cuadrado

    Giovani talenti: ecco Minelli, gioiello Fiorentina che studia da Cuadrado

    La  Fiorentina sta dominando il girone A del campionato Primavera, arrivato, ormai, alle fasi conclusive della stagione regolare, e lo sta facendo mettendo in vetrina tanti ragazzi decisamente promettenti. Il lavoro che Federico Guidi, giovane allenatore di questa formazione, sta portando avanti, è veramente notevole, ed evidenzia una continua evoluzione nel gioco di squadra, passata attraverso una crescita evidente dei singoli. Molte sono le individualità, sia italiane che straniere, sfoggiate dai gigliati, e la Fiorentina è, certamente, una delle candidate più accreditate alla vittoria del campionato.

    Fra le individualità maggiormente interessanti vi è, senza dubbio, un giovane attaccante dalle grandi capacità tecniche, ma dal fisico non propriamente da corazziere: il suo nome è Simone Minelli.

    Simone nasce a Carpi l’8 gennaio 1997 e inizia molto giovane ad appassionarsi al calcio, tanto che, a soli 5 anni, i genitori lo iscrivono alla scuola calcio Dorando Pietri di Carpi, società, fucina di giovani talenti, che nel 2009, fondendosi col Carpi, ha dato vita al miracolo sportivo che vede la società del patron Bonacina dominare il campionato di Serie B, già con mezzo piede in serie A (con buona pace del signor Lotito).

    Minelli rimane nella società carpigiana per 6 anni, fino a quando, notato da un osservatore della Reggiana, società da sempre molto attenta nell’attività di monitoraggio dei giovani talenti, viene proposto ai suoi genitori di  trasferire Simone a Reggio Emilia. Nel 2008, quindi, Simone approda a nella città emiliana dove, iniziando a giocare con i ragazzi di un anno più grandi, mostra fin da subito di possedere doti tecniche decisamente al di sopra della media.

    Nelle tre stagioni trascorse a Reggio Emilia, Simone si mette in mostra come uno dei classe ’97 più interessanti di tutto il panorama nazionale; sono molte, infatti, le società importanti che iniziano ad interessarsi a lui.

    Fra queste c'è l’Inter, che gli fa disputare due tornei, uno a Tenerife e l’altro a Lisbona; ma quando il trasferimento sembra imminente, la famiglia di Simone decide che la meta ideale per il figlio non è Milano, ma Firenze.

    E' la Fiorentina che, nel 2011, per espressa volontà di Pantaleo Corvino, decide di investire su di lui. L’approdo a Firenze rappresenta la vera svolta della sua carriera. Con i viola Minelli parte dai Giovanissimi nazionali guidati da mister Gianni Maestrini. Il primo anno a Firenze è a dir poco straordinario; nonostante non giochi da prima punta, riesce a realizzare addirittura 30 reti.

    Nella stagione successiva approda, da sotto età, negli Allievi Nazionali, dove il suo score in fase realizzativa cala (sono 6, a fine stagione, i gol segnati); tuttavia le prestazione sono sempre di altissimo livello. Nella stagione scorsa, invece, è capocannoniere della squadra con 14 gol. Segna anche nella semifinale delle Final Eight, nella partita persa contro il Parma.

    Nella stagione attuale Simone è approdato in Primavera, dove iltecnico Federico Guidi, al fine di sfruttare con ancora maggior efficacia le sue doti tecniche e nell’uno contro uno, lo sta facendo giocare sempre più frequentemente sulla fascia sinistra dell’attacco.

    Così facendo Minelli (foto labaroviola.com) è diventato, sin da subito, uno dei perni fondamentali della Primavera viola che sta dominando il proprio girone di campionato.
    Le sue prestazioni non potevano certo passare inosservate agli occhi di un allenatore abituato a lavorare con i giovani, come Montella, il quale, alla prima convocazione in prima squadra, ha deciso di regalargli l’ebbrezza dell’esordio, nella partita di Europa League giocata contro la Dinamo Minsk.

    E’ il 14 Dicembre 2014 quando, al minuto 24’  Montella richiama un certo Cuadrado (un giorno questa episodio potrà essere visto come una sorta di passaggio di testimone), e inserisce proprio lui. Il ragazzo non sembra subire l’emozione dell’esordio, tanto che alla fine della partita sarà uno dei migliori in campo. Dopo aver concluso varie volte nello specchio della porta, sfiorando il gol in più occasioni, si esibisce in un doppio passo con assist perfetto per Marco Marin, il quale non deve far altro che depositare la palla in rete. Veramente non male come esordio per uno che non ha ancora compiuto 18 anni.

    Anche con la Nazionale Italiana la sua carriera inizia molto presto; percorre tutta la trafila, partendo dall’Under 15 fino ad arrivare all’Under 19, con la quale è stato uno dei protagonisti della recente e sfortunata spedizione Austriaca. Dal punto di vista tecnico, Minelli è certamente uno dei prospetti più validi e promettenti di tutto il panorama nazionale. E’ rapidissimo ed esplosivo, e fa della incredibile capacità di saltare l’uomo, una delle sue doti migliori; a volte, forse, abusa un pochino di tali qualità, ma molto spesso spezza gli equilibri delle partite con le sue imprevedibili giocate.

    E’ un destro naturale, ma utilizza efficacemente anche l’altro piede. Dotato di un calcio preciso e potente, è efficace sia nelle conclusioni in movimento che sui calci piazzati. Nasce trequartista, ruolo che lui dice di preferire, ma è sempre più spesso impiegato sulla fascia sinistra, sia nel tridente di attacco, sia nel tridente schierato dietro la prima punta.

    Dal punto di vista fisico, i 164 cm non gli consentono una grande abilità nel gioco aereo, ma, continuando a mettere forza nelle gambe, potrà, vista la grande velocità e le leve basse, diventare imprendibile anche ad altissimi livelli. Dal punto di vista caratteriale è già un piccolo professionista: molto educato, mai sopra le righe e sempre positivamente costante nel suo rendimento scolastico.

    La Fiorentina ha investito su questo ragazzo, credendo nelle sue qualità fin dal primo giorno; a questo punto, non sarebbe affatto male, per la Fiorentina, scoprire che, il nuovo Cuadrado l’hanno cresciuto in casa propria, e si chiama Simone Minelli.


    Alessandro Aliberti

     

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