Calciomercato.com

  • Hellasmania: addio a Martinelli, totem gialloblù

    Hellasmania: addio a Martinelli, totem gialloblù

    Ha voluto bene al Verona. Portandolo fuori dai guai, da quel pantano che è stata la storia più recente. E senza volerlo, ora esce di scena con la certezza di aver lasciato il tutto in buone mani. Soprattutto l'Hellas restituito al calcio che merita. Impossibile non essergli riconoscenti: Giovanni Martinelli s'intreccia fatalmente col periodo più buio del Verona. Ma come sarebbe stato il futuro senza di lui, da quell'estate 2009? Probabilmente un carico di incognite, di sicuro ancora un miraggio il traguardo della serie A.

    Contestualizziamo: i gialloblù si barcamenavano nella mediocrità della Lega Pro, una squadra dall'encefalogramma piatto che quell'anno era addirittura destinata alla fusione con il Chievo. Nei mesi invernali si accesero i riflettori sull'idea di un clamoroso accorpamento, da sviluppare in parallelo al momento critico delle due società. A fine campionato il dietrofront, per merito di Martinelli. E l'inizio di un'escalation, con le dovute tempistiche, che portarono in dote anche Andrea Mandorlini, l'uomo della doppia promozione. Lo scorso 18 maggio, prima di gustarsi una serie A appena raggiunta, il pensiero di tutti correva all'uomo che più di tutti ha creduto di rimettere il Verona in carreggiata. Con investimenti e molta passione.

    Presidente gialloblù per tre anni, Martinelli ci lascia pochi giorni dopo un'altra figura significativa legata all'Hellas, come Giancarlo Cadè. Ma, fino all'ultimo, la sua è stata una presenza discreta. Dai sacrifici dolorosi - come la convivenza burrascosa tra Mandorlini e il ds Gibellini, risolta in favore dell'allenatore - al passaggio di consegne con Maurizio Setti, salvifico più che mai per il Verona. Missione compiuta, è tornato il sereno: questa la vittoria più grande di Martinelli.

    Altre Notizie