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  • I colpi di testa dei bomber: quando l'esultanza rimane al palo

    I colpi di testa dei bomber: quando l'esultanza rimane al palo

    • Marina Belotti
    Sicuramente sono bomber rimasti al palo, ma non perchè a secco di gol. 
    E ancora più probabilmente seguono una delle famose leggi di Murphy: "Se le cose sembrano andar meglio, c'è qualcosa di cui non stiamo tenendo conto."

    ​ADURIZ- E Aritz Aduriz sabato sera non ha proprio tenuto conto del palo della porta che gli si è presentato di fronte dopo aver messo a segno la rete: infatti, a seguito del primo dei 5 gol realizzati e che hanno portato l'Athletic Bilbao a vincere per 5-3 contro il Genk, Aduriz non ha fatto in tempo ad esultare per il vantaggio che si è schiantato di testa contro il legno bianco, atterrando frastornato.
    Lo spagnolo è però solo l'ultimo sfortunato ad essere incappato in un epic fail dopo aver realizzato un epic goal.

    DIEGO COSTA- Uno dei primi bomber in ordine cronologico a non aver mantenuto la testa sulle spalle, ma contro il palo, risale all'aprile 2014. L'attaccante questa volta è Diego Costa e, chissà se c'entra con il nome, il fatto avviene ancora in un Atletico, questa volta l'Atletico Madrid. In quell'occasione, sul campo del Getafe, gli 11 di Simeone ottengono una vittoria che vale un bel +3 sul diretto avversario Real Madrid in corsa per il titolo. Quando il tabellino è ancora fermo sull'1-0, l'attaccante ispano-brasiliano si lancia verso la porta per il raddoppio con troppo slancio e finisce completamente contro il palo. La botta lo lascia inerme a terra, tanto che anche dopo i soccorsi deve uscire dal campo in barella e andare in ospedale per i controlli del caso. Che dire, il gol gli è sicuramente rimasto in testa.

    LUAN - Ed è entrato in testa anche nel novembre 2014 all'attaccante dell’Atletico Mineiro, Luan. Ancora in un 'Atletico' e la cosa ha dell'incredibile: sembra che una nuvola fantozziana incomba sulla denominazione delle formazioni. Questa volta Luan, in occasione anche lui del secondo gol, segna beffando il portiere del Flamengo e finisce per sbattere violentemente la testa contro il palo. Il  traversone rasoterra infatti attraversa tutta l’area di rigore e arriva sul palo opposto, Luan prontamente insacca ma non evita il legno. E così, mentre la sfera gonfia la rete, un bernoccolo gonfia la sua testa. I tifosi esultano, l'entusiasmo è alle stelle e anche l'attaccante le vede, le stelle, ma in un senso ben peggiore: portato a bordo campo in barrella, non si riprende dalla grave botta. Testa dura? Non tanto perchè Luan è rimasto a terra per molto tempo prima di riprendersi. Per fortuna si è poi consolato venendo a sapere che l'incontro è finito 4-0 per la sua squadra.

    CANDREVA - Per non farci mancare niente, vantiamo un esempio interessante anche in casa nostra, da un personaggio che atletico è, anche se non ne veste la maglia. Si tratta di Antonio Candreva, beffato dopo lo splendido gol del febbraio 2015. La rete è servita a sbloccare la Lazio contro il pari mantenuto da un buon Palermo: palla all'incrocio e 2-1 per i biancocelesti. Biancocelesti che sul logo cucito sulla maglia hanno ali di aquila e Candreva avrebbe tanto voluto indossarle per evitare il siparietto fuoriprogramma. D'istinto infatti il centrocampista corre sotto la Nord per esultare con i fedelissimi. Forse per la foga però, mentre è in corsa scivola a pochi metri dalla Curva, nonostante non ci fosse nessuna buccia di banana buttata da qualche invidioso rosanero. Risultato? La Lazio vince, ma il classe '87 sbatte contro le pesanti grate che delimitano il campo. L'urto è grave e Candreva si accascia a terra,costretto a uscire e a chiedere il cambio con Onazi. Come tecnico allora c'è Pioli...Icardi è avvisato!

    MAURIDES -  A volte però le esultanze  non finiscono tutte contro il palo. Può succedere che mentre lo speaker urli 'gool' a tutto lo stadio, il calciatore senta solo un crac provenire dal suo corpo. Questo è quello che è capitato a Roque Junior Maurides durante Internacional-America Mineiro del luglio 2013 , terminata poi 3-1. Il suo è il  primo gol, per di più arrivato alla giovanissima età di 19 anni: qualcosa per cui sicuramente vale la pena esultare in modi fuori dalle righe. La seconda capovolta volante con cui festeggia risulta però maldestra e fatale: gli costa un infortunio al ginocchio nella ricaduta sul terreno di gioco che lo manda sotto la doccia in anticipo.

    Insomma, visti i precedenti, dopo un gol è bene tenere gli occhi aperti ed evitare colpi di testa: meglio piuttosto finire in rete insieme al pallone, almeno quella si sa che è morbida!

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