Calciomercato.com

  • 'Il calcio europeo è sull'orlo del crack!'

    'Il calcio europeo è sull'orlo del crack!'

     

    Il calcio europeo cammina su una sottile lastra di ghiaccio portando sulle spalle un fardello pesante. Una situazione che, invece di migliorare, peggiora. Un anno fa Michel Platini definiva “immorale” la situazione patrimoniale dei grandi club: denunciavano perdite stagionali per 1,2 miliardi di euro. Oggi il fardello è diventato ancora più insostenibile: 2 miliardi di euro di deficit nei soli bilanci chiusi al 31 dicembre 2011. “E’ l’indicazione chiara che dobbiamo fare qualcosa” dice Ernesto Paolillo, amministratore delegato dell’Inter, un passato nel mondo della finanza, braccio destro del presidenteUefa Platini sul tema del Fair Play Finanziario.

    Un concetto che verrà ribadito con forza anche martedì prossimo a Ginevra quando i dati della situazione finanziaria verranno presentati nella loro drammaticitò. Paolillo usa un’immagine di grande impatto: “Ricordate il timore nel 2007 che l’esplosione dei derivati provocasse il disastro dei mercati finanziari? Non essere intervenuti ha provocato la crisi a partire dal caso Lehman Brothers. Il calcio europeo oggi è esattamente in quella posizione”

    Nessuno pensava che una grande banca potesse fallire e, invece, accadde. Succederà anche nel calcio?

    “Qualche segnale l’abbiamo già avuto in Belgio, Austria e Spagna. Società costrette a finire nelle serie minori o a sparire. Qualche passaggio traumatico ci sarà”

    Rischiano anche i grandi club?

    “Forse sono più protetti perché queste regole arrivano in tempo. Però bisogna agire”

    Visti anche gli ultimi movimenti di mercato la sensazione è che non tutti abbiano colto la gravità della situazione.

    “Alcuni l’hanno capito, altri aspetteranno l’ultimo momento e altri ancora sono in difficoltà. Ma il momento è arrivato”

    Non è pensabile un passo indietro?

    “I bilanci delle squadre di calcio ricordano quelli degli stati con deficit troppo pesanti. Dobbiamo tagliare e garantire liquidità per consentire la sopravvivenza dei club medio-piccoli che vivono di mercato e senza sarebbero condannati a morire di asfissia”

    Eppure le resistenze non mancano

    “Iniziare è sempre traumatico perché si parte da un sistema senza regole”

     

    L’arrivo degli sceicchi con le loro ricchezze smisurate è un bene o un male?

    “Sono nuovi investitori ed è positivo perché portano soldi in un mercato che ha debiti. Però è un male se non rispettano le regole. Dovranno farlo”

    A dir la verità sembra che vadano nella direzione opposta…

    “C’è l’euforia di essere arrivati in un mondo nuovo e la volontà di vincere subito. Ma anche loro dovranno rispettare le regole se vorranno partecipare alle coppe europee”

    Avrete la forza di estromettere qualche grande squadra in nome del rispetto delle regole?

    “Cambieranno molti valori perché chi è più lontano dal punto di equilibrio dovrà tagliare in fretta e indebolirsi. Però…”

    Però?

    “Si apriranno nuove possibilità legate alla valorizzazione dei settori giovanili e credo che alla fine saranno comunque i grandi club a potersi permettere investimenti ingenti su scuole e giovani di talento”

    Quindi benvenuti gli sceicchi ma nessun ripensamento?

    “E’ così anche se dobbiamo stare attenti a non creare un sistema troppo rigido che non attragga gli investimenti”

     
     
     

     

     

    Michel Platini è il presidente dell'Uefa e prossimo candidato alla presidenza Fifa (ANSA)

     

    Il Fair Play Finanziario l’avete scritto quando gli sceicchi non erano ancora arrivati. Nasce già vecchio?

    “No. E’ vero però che l’abbiamo scritto preoccupati per la situazione dei bilanci ma adesso siamo alle prese con un mercato che si sta impoverendo anche a causa di queste regole. Dobbiamo solo aggiungere qualcosa che assicuri investimenti e iniezioni di liquidità”

    Troppe rigidità?

    “E così. Non dobbiamo far morire i piccoli”

    Altre Notizie