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  • IL CASO: Benitez, 6 durato poco...

    IL CASO: Benitez, 6 durato poco...

    • C.G.

    E' già finita l'avventura italiana di Rafa Benitez. Sei mesi dopo il suo approdo sulla panchina dell'Inter, il tecnico spagnolo ha rescisso consensualmente il contratto col presidente Moratti. Ripercorriamo gli ultimi sei giorni della sua storia in nerazzurro.

    1. Sabato 18 dicembre.
    L'Inter batte 3-0 il Mazembe ad Abu Dhabi e si laurea campione del mondo per club. Nella conferenza stampa del dopo-partita, Benitez sbotta: "Non si può andare avanti così, sono stanco di fare l'unico colpevole. La società non ha mantenuto le promesse in estate e ora deve fare un progetto comprando quattro giocatori subito a gennaio, altrimenti parli con il mio procuratore...".

    Immediata la risposta di Moratti, che bolla queste dichiarazioni come "inadeguate".

    2. Domenica 19 dicembre.
    Al rientro della squadra a Milano, Materazzi scarica l'allenatore: "Quello che fa Benitez non ci riguarda, conta solo la società che è la migliore e ci ha portato sul tetto del mondo".

    3. Lunedì 20 dicembre.
    Mourinho stuzzica il suo successore, dal quale si aspettava un ringraziamento per il titolo vinto al Mondiale per club. Intanto il presidente Moratti si limita a dire di "non voler fare polemica con nessuno". Dal canto suo, Benitez afferma di sentirsi "ancora l'allenatore dell'Inter".

    4. Martedì 21 dicembre.

    Manuel Garcia Quilon, agente di Rafa Benitez, smentisce di avere in programma un incontro con Moratti, che a sua volta giura di non aver contattato altri allenatori.

    5. Mercoledì 22 dicembre.
    Moratti definisce la situazione "una matassa". Per sbrogliarla Manuel Garcia Quilon, l'agente di Benitez, è a Milano negli uffici del 'ministro delle finanze' nerazzurro Rinaldo Ghelfi.

    6. Giovedì 23 dicembre.
    Il vertice si ripete ed arriva l'epilogo: con un comunicato ufficiale alle ore 13 l'Inter annuncia la separazione consensuale con Benitez, che ringrazia comunque tutti compreso il presidente Moratti "dispiaciuto per una decisione inevitabile".


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