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  • Il Milan e la Raiola-dipendenza

    Il Milan e la Raiola-dipendenza

    Il mercato in entrata dal Milan, negli ultimi due anni, non è solo Adriano Galliani e Ariedo Braida. C'è un terzo protagonista, rumoroso ma competente, che risponde al nome di Mino Raiola.  Discutibile nei modi, al noto agente italo-olandese non si può certo rimproverare di non saper fare il suo lavoro. Sposta grandi giocatori come pedine, muove decine di milioni di euro, rende possibili affari impensabili, tutto con una semplicità disarmante. Nella sua scuderia ci sono grandi giocatori del calibro di Ibrahimovic, Maxwell, Van Bommel, Balotelli o Robinho, e altri di prospettiva, come Kasami, Pogba o Bouy.

    Raiola non è stipendiato dal Milan, ma è come se fosse un dipendente. Dall'agosto 2010 ha fatto indossare la maglia rossonera a sei giocatori:  Ibrahimovic, Robinho, Van Bommel ed Emanuelson, sul quale Allegri fa affidamento in questa stagione più Didac Vilà e Lucas Roggia giovani semisconosciuti sul quale aleggia un velo di mistero. Il difensore spagnolo è tornato all'Espanyol dove non sta vivendo una grande stagione, il 21enne attaccante brasiliano è stato preso dall'Internacional, nonostante non abbia alle spalle un background di livello. Al Milan servivano davvero?

    Ma non finisce qui, perchè per giugno Raiola, che aveva portato a Milanello anche Mattioni e ha in procura il giovane della Primavera Rodrigo Ely,  ha pronti altri due colpi in canna,  Cesare Natali dalla Fiorentina e Pogba dal Manchester United. E chissà che possa mettere le basi per strappare Mario Balotelli al Manchester City...

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