Frettolosa. E' l'aggettivo giusto per definire la gestione del Milan del caso Matri. L'attaccante arrivato lo scorso agosto dalla Juventus per una cifra vicina ai dodici milioni di euro non ha mai convinto in maglia rossonera, con un solo gol all'attivo in 18 partite tra campionato e Champions League, nella sconfitta di Parma, ma Galliani potrebbe pagare la scelta di scaricarlo alla Fiorentina, per di più in prestito gratuito, dopo solo sei mesi. Le prestazioni del prodotto del vivaio del Milan, voluto fortemente da Allegri, hanno quasi sempre lasciato a desiderare, il feeling con i tifosi non è mai nato, c'era però il tempo per riflettere e prendere una decisione con raziocinio.

Matri è stato ceduto ufficialmente alla Fiorentina il 15 gennaio, a più di due settimane dalla fine del mercato e nella settimana che ha visto Seedorf prendere il posto di Allegri.  Non è stato testato e valutato dal nuovo allenatore, gli è  stato preferito Pazzini, che con lo Spezia è tornato titolare dopo un lungo infortunio. Ora che il Pazzo sarà costretto a restare fuori per un problema muscolare (tra una decina di giorni sono previsti gli esami strumentali), il Milan sarà costretto a puntare solo su Balotelli e Petagna o a tornare sul mercato. E non si può dare la colpa solo alla sfortuna.